Skagenröra e toast Skagen – Maionese di gamberetti (su toast)

Illustrazione di Ylva Källström da “Sagor vid dammen” di Edith Unnerstad

Beh forse la traduzione non è delle migliori ma mi è sembrata quella che più si adatta alla ricetta. Del resto chi non conosce il toast Skangen, anche solo per averlo mangiato all’Ikea!

Mi sono sempre chiesta perché si chiamasse proprio SKAGENröra e nessuno (in Svezia) ha mai saputo darmi una risposta. Perciò sono andata a cercarmela e in un angolo remoto del web alla fine l’ho trovata grazie ad un articolo pubblicato su Aftonbladet il 01/11/2006 a firma Staffan Heimerson.

Skagenröra prende il nome da Skagen,  un piccolo paese di pescatori in Danimarca nella regione dello Jylland. Facile, direte, è un piatto tipico di quella regione della Danimarca. Niente di più falso! Provate ad  ordinare un toast Skagen vi guarderanno con l’aria stupita di chi non capisce di cosa stiate parlando e nella migliore delle ipotesi vi prepareranno un piatto inventato al momento.

Staffan Heimerson (l’autore dell’articolo) si mette alla ricerca della risposta e manda una mail alla vedova (Ewa) di uno dei capostipiti della cucina svedese tradizionale nonché inventore della Skagenröra, Tore Wretman. Ed ecco la sua spiegazione:

“Tore e il suo equipaggio erano impegnati in una regata con l’imbarcazione Salta Marina 1956 intorno a Skagen. C’era una calma piatta. Le probabilità di vittoria svanite e l’equipaggio molto demoralizzato. C’era bisogno di tirar su il morale, pensò Ture e andò a cercare qualcosa in cambusa. Non c’era molto ma quanto bastava. Trovò uova e olio, gamberetti, un po’ di uova di lavarello (löjrom), dell’aneto (dill) e un limone, del pane a cassetta. Abracadabra. Tore tostò il pane sul quale mise una cucchiaiata di maionese, i gamberetti sminuzzati, l’aneto e fece una quenelle con le uova di lavarello.
L’equipaggio chiese:
– Allora, Tore, come chiamiamo questa delicatezza?
Tore guardò la distesa d’acqua e in lontananza vide i contorni della punta settentrionale dello Jylland.
– Ma santo cielo, rispose come si trovasse in uno stato di grazia, si tratta di un tipico Toast Skagen”.

Non so se la storia sia vera al 100% o romanzata ma visto che forse vi avrò annoiato abbastanza passo a scrivere la ricetta!

Ricetta per 4 persone (non è quella di Tore Wretaman, c’è l’aggiunta delle cipolle, ma riscuote sempre un gran successo con i miei ospiti!)

Ingredienti  per
SKAGENRÖRA:

1 kg di gamberetti non sgusciati, oppure 3-4 dl di gamberetti congelati e freschi sgusciati
1/2 dl di aneto tritato
1 dl di maionese
1 dl di crème fraiche
1/2  cucchiaino di sale
1 pizzico di pepe nero
1 limone (1/2 spremuto,  1/2 per la guarnizione)
1/2 cipolla rossa tritata finemente
2 cm circa di rafano in tubetto
1 scatola di uova rosse di pesce artico (vanno bene anche le uova di lompo)
konjak

Se poi si vuole fare il
TOAST SKAGEN:

4 fette di pane a cassetta
2 cucchiai di burro

Preparazione della
SKAGENRÖRA:

1. Scongelate e togliete il guscio ai gamberetti. Se utilizzate gamberetti sgusciati scongelati oppure freschi eliminate l’acqua in eccesso strizzandoli con le mani. Vi consiglio però caldamente di usare gamberetti interi non sgusciati, molto più buoni. Inoltre con il carapace e le teste potrete fare un’ottima zuppa di cui vi darò la ricetta a breve.
2. Tritate in modo grossolano i gamberetti e metteteli in una ciotola
3. Tritate l’aneto,  pulite e tritate la cipolla rossa. Unite i triti ai gamberetti
4. Aggiungete la maionese e la crème fraiche e mescolate il tutto (attenzione crème fraiche e maionese non devono dominare).
5. Aggiungete il rafano e se volete anche delle uova di pesce artico (o uova di lompo).
6. Assaggiate e aggiungete sale, pepe e il limone pressato. Se volte aggiungete anche poco poco Konjak.
7. Skagenröran è pronta da servire. Potete conservarla coperta da pellicola in frigorifero.

Se proseguite e volete fare un
TOAST SKAGEN:

Toast Skagen – Maionese di gamberetti su toast

7. Eliminate i bordi scuri dal pane e friggetelo in padella con un po’ di burro (oppure se preferite una cosa più leggera tostatelo nel tostapane …. ma poi vi tocca comunque spalmare il burro)
8. Lasciate raffreddare e una volta raffreddato completate il toast con Skagenröran
9. Decorate con una quenelle di uova di pesce artico (o lompo), un gamberetto, un rametto di aneto e una sottilissima fetta di limone.

Un’altra interessante applicazione per Skagenröran sono le
PATATE AL FORNO CON CREMA SKAGEN

Ungsbakad potatis med skagenröra

Ingredienti:

1 . 4 patate da forno (quelle farinose tanto per intenderci)
2. Burro (che non manca mai)
3. Sale

Preparazione:

1. Scaldate il forno a 225 °C
2. Sfregate in acqua, asciugate e fate dei fori con l’aiuto di uno bastoncino in legno o di una forchetta sulla superficie della patata. Non troppi ma sufficienti affinché non “scoppi” durante la cottura.
3. Mettete le patate su di una teglia o direttamente sulla griglia del forno e fate cuocere per circa 60 minuti (il tempo dipende dalla dimensione delle patate). Per assicuravi che siano cotte infilate una forchetta o un bastoncino in legno per sentire la consistenza della pasta.
4. Togliete dal forno e incidete la pelle (e anche un po’ della polpa) praticando un taglio a croce con un coltello e  pressare i lati della patata in modo che dove è stato fatto il taglio si apra.
5. In corrispondenza del taglio, scavate leggermente con la forchetta (solo per ammorbidire la polpa) e completate con burro e sale e aggiungete Skagenröran.
Buon appetito!
Print Friendly

5 Comments

Filed under Antipasti del Nord, Piatti di pesce del Nord, ricette nordiche

5 Responses to Skagenröra e toast Skagen – Maionese di gamberetti (su toast)

  1. Ricette terribilmente invitanti!! Grazie !! Il mio problema con le ricette “nordiche” è che non riesco mai a reperire l’aneto. L’ho perfino seminato in giardino, ma è cresciuta solo qualche stentata fogliolina…

    • Ciao Marita, in effetti alle nostre latitudini non è facile coltivare l’aneto. Io di solito compro la pianta cresciuta. Con i primi caldi però la pianta si secca. Di solito riesco farla sopravvivere al massimo tre mesi
      Se si riesce a portarla a fioritura si possono raccogliere i semi e provare a piantarli l’anno successivo.
      A presto!
      Laudie

  2. Assaggiata con le uova sode…. semplicemente favolosa !!!!! 🙂 🙂

Leave a Reply