L’arcipelago di Stoccolma – Blidö, fascino e silenzio nell’arcipelago di Stoccolma

Le isole dell’arcipelago attorno a Blidö

Pubblico un bel articolo scritto da una amica particolarmente amante del Nord. Qui, su quest’isola, io e mio marito Riccardo siamo soliti passare parte delle nostre vacanze estive.

Blidö, fascino e silenzio nell’arcipelago di Stoccolma
– di Flaminia Pizzi

Blidö – Sandviken

Boschi e casette in legno dipinte di rosso. Sul mar Baltico vele e windsurf.
Le estati laboriose e spartane. I mirtilli, il ribes, le more e i lamponi per le marmellate da gustare durante il lungo inverno. I mercatini casalinghi.
L’unica caffetteria è aperta solo nella bella stagione. Venticinquemila isole, ma addirittura centomila secondo alcuni. I cigni di Linken e la marina di massi granitici di Bjorkudden.

Per chi viene dal Mediterraneo l’incontro con l’arcipelago di Stoccolma crea, accanto all’immediata fascinazione per il suo magnifico paesaggio, un spaesamento culturale. I fitti boschi di pini, abeti, querce e betulle dal sottile e cartaceo tronco biancheggiante (esile ma “forte”: in tempi di povertà con la corteccia si faceva una farina) nascondono i tetti ripidi delle casette in legno dipinte di rosso, più raramente color malva, per ricordare che il mare qui è nordico e può essere intensamente plumbeo. I prati brillano, ai davanzali i vasi fioriti fanno metà con i modellini di barche a vela e sulle verande ombrose le sedie esibiscono addirittura l’intaglio cuoriforme che conosciamo dall’arredo ampezzano!

Ma Blidö per gli svedesi è il mare, da ammirare da dietro le splendide vetrate fatte per catturare la luce, bene prezioso qui, da farne incetta per l’inverno. Venire al mare per gli svedesi significa bagnarsi nel Baltico, fare vela, windsurf, kajak, pesca, sci nautico; ma è mare anche la passeggiata nel bosco, andare a far legna, uscire col cestino in cerca di funghi (l’estate, normalmente piovosa, è generosa di cantarelli e porcini) o frutti di rovo e sottobosco, da trasformare in succose conserve che porteranno a tavola durante il lungo inverno i profumi dell’arcipelago insieme a un goccio di nostalgia: mirtilli blu e rossi, che sono quelli più adatti all’agrodolce della cucina svedese, combinati con patate e carni; poi il ribes, le more e i lamponi. I veri appassionati saranno disposti a salire su, nel profondo Nord, per poter preparare, con la rara bacca giallo tenue della mora artica, chiamata hjortron, la confettura più pregiata e squisita.

A Blidö non si viene per fare amicizia, ma per chiudersi (e quindi aprirsi) nella dedizione alla natura, godere il mare dal proprio piccolo ma esclusivo pontile privato, osservare il falco pescatore, e riscaldarsi finalmente, come le anatre che sulle rive sassose dell’arcipelago spiegano le ali al sole. E subito alle spalle, il bosco: volpi, scoiattoli, cerbiatti, alci – animale simbolo della Svezia che è facile incrociare lungo l’unica via grande dell’isola, quella dell’autobus, che taglia Blidö in due da nord a sud, da Norrsund a Glyxnäs; e naturalmente il gabbiano, col suo grido mesto che subito ci sa di Mediterraneo, di scoglio partenopeo, di sabbie adriatiche. Qui forse lui e lo scoiattolo si capiscono, si parlano. Invece a Blidö non si viene per socializzare.

Duva i skogen – Colombo nel bosco

Un’occasione gradita d’incontro col prossimo, vacanziero o stanziale che sia (ma a Blidö abitano stabilmente meno di mille persone), può essere uno dei loppis, i mercatini casalinghi, frequenti d’estate, organizzati alla buona nel cortile davanti a casa o in cantina, dove mettere in vendita le cose vecchie, quadri, servizi di piatti o i fumetti dei figli cresciuti. L’unica caffetteria autentica, bageriet (panetteria), a Blidö Gård, con il suo profumo di caffè e i dolci allo zenzero e cannella, chiude alle sei, e poi c’è solo d’estate: alla trentaduesima settimana (gli svedesi non contano in mesi) serra i battenti fino alla prossima estate. Chi avesse voglia di mondanità (si fa per dire!) può contare sull’elegante semplicità del ristorante dell’ostello Wärdshus a Stämmarsund, dove i piatti tradizionali come aringhe, patate, salmone e pesce persico, spezzatino di alce e polpettine di carne sono presentati con un tocco nouveau. E qui si servono anche alcolici, altrimenti irreperibili nell’unico supermercato dell’isola e in vendita solo nella città più vicina, Norrtälje, a un’ora di macchina. Ma andare al ristorante è una chicca che solo alcuni amano concedersi, come breve parentesi alla frugalità prediletta della vacanza, che è fatta di silenzio, raccoglimento familiare, lettura e più spesso – operoso com’è il popolo svedese – cura dell’orto e dei magnifici alberi da frutta, lavori di manutenzione, bricolage, magari per realizzare l’insegna che indicherà, con orgoglio e semplicità insieme, la proprietà, la casa al mare, il luogo dell’amato ritiro.

A Blidö anche i bambini hanno imparato a giocare in silenzio: non uno strillo, non un radio accesa, una TV. Chi incroci per strada, con gli amati zoccoli ai piedi, ti saluta con un sorriso gentile o con un cenno del capo timido, perché un cardine della civiltà svedese è la riservatezza, accanto alla moderazione e al rispetto, e l’amore per la natura.

Groda – Rana

E questo arcipelago con le sue 25mila isole (ma c’è chi dice centomila…) offre visioni indimenticabili, da paradiso terrestre. A Linken si possono spiare tra le canne i cigni che si cullano placidi, le pecore morbidissime ti si fanno incontro senza il proverbiale timore e verrebbe da abbracciarle, non fosse per il pensiero delle zecche che si celano nel manto ricciuto! A Björkudden si scopre, dopo breve sentiero alle spalle dell’unica spiaggia pubblica di sabbia, una marina fatta di lisci pietroni granitici da cui si apre improvviso un panorama che appaga lo spirito. E poi si può esplorare in bicicletta tutta l’isola, con le lagune, gli stretti canali, le baie, i porticcioli dove fa servizio il battello locale, accompagnati solo dal volo degli uccelli. O prendere a piedi i sentieri dei boschi, facendo però attenzione a non scambiarli con le strade private, dove è frequente incontrare un vecchio triciclo messo lì per segnalare agli automobilisti la presenza di bambini, come alternativa ai cartelli con scritto “attenzione, bambini in vita”, indice che in fondo gli svedesi sanno essere anche spiritosi.

L’estate qui è introspettiva, laboriosa e spartana. Vita severa, toilette a secco, sveglia presto e la sera, alle undici, tutto è spento. Si va a letto in attesa di nuova mattinata che si spera radiosa, se il cielo dagli umori repentini vorrà regalarla, mentre ancora il camino spande il suo buon profumo. Così è la vacanza perfetta al mare, a Blidö, al nord della nostra Europa, al nord del nostro Mediterraneo.

Flaminia Pizzi

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