Il 4 ottobre è il giorno dedicato in Svezia al pane speziato alla cannella, oggi è “kanelbullens dag”.
Se volete andare direttamente alla ricetta dei kanelbullar cliccate qui.
Questo giorno viene “festeggiato” dal 1999 su inziativa di Kaeth Gardestedt, resposabile all’epoca dell’organizzazione che riuniva i produttori di lievito, farine, zucchero e margarina ossia il “Hembakningsrådet”.
L’obiettivo della giornata è di portare all’attenzione la tradizione svedese relativa alla panificazione del pane alla cannella. La giornata viene pubblicizzata nei negozi che vendono pane e nelle pasticcerie.
La scelta della giornata è caduta proprio sul 4 ottobre perché non si voleva che facesse concorrenza ad altre giornate quali quella per le Semlor, Kräftor o il Surströmming.
C’è anche una pagina dedicata e la trovate qui: http://www.kanelbullensdag.se/
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Ora una poesia dedicata al “kanelbulle”. L’ho trovata in rete ma purtroppo non sono riuscita a trovare l’autore … beh, forse non voleva manifestarsi perché la poesia, diciamola franca, non è proprio un capolavoro. Però è divertente!
Non traduco “bulle” perché non so come chiamarlo? Qualche idea? No muffin!
Det var en dag när jag skulle … C’era una volta un giorno in cui dovevo
gå till affären för att köpa en bulle … andare al negozio per comprare un “bulle”
men medan jag gick … ma mentre camminavo
jag mjölksyra fick … un male alle gambe (l’acido lattico tr. lett.) mi colse
längs vägen då jag kom till en kulle … lungo la strada quando arrivai ad una cunetta
När jag fram till affären kom … e quando giunsi davanti al negozio
ett jubel jag kände inom … sentii una gioia dentro di me
för kanelbulle jag vill ha … perché volevo un kanelbulle
då det är kanelbullens da´… poiché era proprio il giorno del kanelbulle
Jag köpte en massa och tog hem dom, … ne comprai una gran quantità e li portai a casa,
Fast de va jobbigt & bära som, … ma non era semplice portarli
Påsen va ju inte den besta, … il sacchetto non era certo dei migliori
Påvägen en bulle ja därför testa.. … perciò lungo la strada ne assaggiai uno ..
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sono dei dolci fantastici….che ti fanno sognare i profumi freschi e umidi del sottobosco…..il soffio del vento ed il sorriso degli gnomi furbacchioni . I folletti e le fatine che giocano e si rincorrono….meravigliosa svezia……meravigliosa la mia bellissima nuora svedese …..evviva la Svezia.
ciao a tutti Bruna
Ciao Bruna,
grazie per il tuo commento che mi ha fatto sorridere!
E’ fantastico vedere come in questi paesi, così “lontani” dal mondo orientale l’uso delle spezie abbia una tradizione molto + radicata che da noi: vero che qui i sapori del territorio non mancano, ma le spezie…….slurp! le adoro!!
Allora partiamo con questo primo sapore autunnale per avviarci verso il magico Natale Svedese ? 🙂
ciao!!
Per “bulle” forse si potrebbe tradurre “ciambella” oppure “pancannella” oppure “rotolino”……in ogni caso resta sempre un buonissimo dolcetto !
Ciao Lorenzo,
grazie dei suggerimenti.
Pancannella non è male!
anche a me pancannella piace…..e poi a Roma potrebbero fare anche la rima: “dopo la pennichella….mi mangio un buon pancannella”…..
Saluti
Sottoscrivo Lorenzo… devono essere deliziosi 😉
E la cosa dell’acido lattico, mio Dio: non mi sorprende questa, come dire, prosaicità? svedese, e involontariamente mi torna pure a fagiolo, perché qualche problemino con l’acido lattico ce l’ho. Eheh.
In effetti non potrei annoverarla tra le migliori poesie svedesi 🙂
Pragmatici e concreti in questo caso!
Ciao e grazie per avermi visitato.
Uhm, giusto. Mi è difficile scovare gli aggettivi adatti a “quel certo non so che” di terra terra. La svedesità ha sfumature tutte sue, ma tu lo saprai meglio di me!
Ma, ci ho pensato poi, questi dolci hanno qualche legame con le nostre brioche all’uvetta, arrotolate proprio allo stesso modo? (Io sono di Brescia e qui ne trovo a iosa, non so se magari altrove nello Stivale se ne trovano altrettante).
Non conosco i dolci bresciani .. ma credo da come li descrivi che somiglino ai kanelbullar solo nella forma. Perché i kanelbullar, quelli svedesi, sanno proprio, proprio tanto, di cannella.
Che dire?… slurp 😉
Lungo il cammino ne assaggio uno, poi due, poi tre… arrivo a casa e il sacchetto è vuoto. Ciao 🙂
ciao ,io li ho fatti seguendo la ricetta però in versione vegana…erano buonissimi!!!!!!grazie,io amo la Svezia…vorrei tanto poter vivere li!Ti invidio!
Ciao Stefania,
mi fa piacere che siano venuti bene.
Se mi mandi la ricetta pubblico anche la tua versione vegana.
Ciao