Julia Hetta, una fotografa svedese dal sapore fiammingo

Julia Hetta - Still life 1

Scrivo sempre di ciò che mi piace e questa fotografa svedese mi piace!
Parlo di Julia Agnes Karin Hetta, classe 1972.
Tutte le foto, se non diversamente indicato, sono coperte da © Julia Hetta (LINK)

Julia Hetta - Årets fotografNon sono una storica dell’arte e mi assumo la responsabilità di eventuali inesattezze.

A 25 anni si trasferisce prima a Parigi per studio e poi ad Amsterdam dove si diploma nel 2004 presso la Gerrit Rietveldt Art Academy (non a caso le sue foto hanno un’aura fiamminga). Prosegue poi la sua carriera prevalentemente nel campo della moda.

Sue foto sono pubblicate su autorevoli riviste quali Acne Paper, Harper’s Bazaar, Another Magazine och Dazed and Confused, Elle, ArtLover, Double, Costume e Dossier Journal e molti altri ancora.

Ha esposto in tutta Europa e in una personale “Different Days” presso la galleria Gun di Stoccolma. Alcune delle sue opere sono presenti nel Museo Fotografico di Stoccolma.
Nel 2013 è stata proclamata fotografa dell’anno dalla rivista Elle.

Se oggi possiamo godere dell’arte del passato  é grazie ad aristocratici,
magnati e clero che commissionavano e pagavano fior di dobloni gli artisti per farsi fare un ritratto, decorare le dimore private e le chiese.
Ecco … allora non posso che essere felice che ci sia un Hermes  (per esempio) che commissiona queste splendide  foto.

Julia Hetta - Still life 2

Ed è proprio bella questa immagine, quasi un quadro, dove la “vita” viene rappresentata nell’attimo prima della sua decadenza ultima, chiaro esempio di still life.
Il fiore mezzo avvizzito ma ancora bello nel suo attimo finale, la banana mangiata per metà, gli oggetti del quotidiano accostati (sembra) con casualità.

Julia definisce le sue foto poetiche, statiche e pittoriche … rappresentazione del “silenzio”.

Julia Hetta - Still life con clessidra

E la composizione qui sopra contiene molti elementi del simbolismo still life. La clessidra a simboleggiare il tempo che passa anche se qui (essendo inclinata) il tempo è fermato nell’attimo dello scatto, l’uovo di quaglia aperto, la sfera pericolosamente in bilico.

E’ evidente che la sua maggior fonte di ispirazione siano i libri (parole sue) e me la immagino comodamente seduta sul suo divano a divorare cataloghi di pittura rinascimentale e fiamminga.

Non posso non fare a meno di pensare alle nature morte del ‘600, ai fiamminghi principalmente (Johannes Vermeer, Jan Van Goyen, Willem Kalf) ma anche agli italiani a partire da Caravaggio, Sofonisba Anguissola, Fede Galizia per arrivare ad Evaristo Baschenis, “l’inventore” della natura morta musicale. Che alla fine “still life” alle mie orecchie suona molto meglio, istante di vita congelato nell’attimo prima della ineluttabile fine.

Pieter Claesz - Natura morta con candela accesa - 1627

Pieter Claesz – Sill life con candela accesa – 1627

Ho un debole per il ‘600, per i still life, per i fiamminghi e per l’uso che fanno della luce, non selettiva ma in grado di illuminare con la stessa attenzione l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande. Sfruttano più fonti luminose che moltiplicano le ombre e i riflessi, permettendo di definire acutamente le diverse superfici: dal panno, alla pelliccia, dal legno, al metallo, la banana, il fiore avvizzito, e ciascun materiale reagisce in maniera specifica ai raggi luminosi (il “lustro”).

Julia Hetta - Still life 4

A proposito di definizioni:
natura morta” e “still life
se è vero, come penso, che le parole indicano una attitudine,
allora parliamo di morte contrapposta alla vita …..

Anche nei suoi ritratti di moda ritrovo la fissità dei ritratti del ‘600, è il ritratto del momento, qui ed ora, insomma degli still life anche questi, tutto sommato.

Julia Hetta - Porträtt 3

Rembrandt - Rosalba Peale

Rembrandt – Rosalba Peale

Proprio nel ritratto i fiamminghi cominciarono a visualizzare il personaggio non di profilo, non frontale, ma di tre quarti, un tipo di posa che nei suoi scatti in parte ritrovo. Ciò permette all’osservatore di cogliere maggiori informazioni della fisionomia di uno stesso volto.

Lo sfondo dei ritratti di Julia Hetta è quasi sempre monocromatico, la mente si concentra sul soggetto che nei suoi lavori di moda diventa un tutt’uno con l’abito.

Non fa uso della manipolazione digitale e lavora quasi esclusivamente con la luce del giorno, usando sfondi che dipinge personalmente e riveste con tessuti ricercati per dare alla luce il giusto riflesso. E nelle sue foto si legge anche un certo gusto per l’intimità.

Ed a questo proposito voglio dare un giusto tributo a mio padre, Enzo Nocera, fotografo milanese che aveva fatto del ritratto in studio la sua personale ricerca. Anche lui riteneva che la luce fosse l’essenza della immagine e quando non trovava la ricreava pazientemente dipingendola, anche lui, su fondali di carta.

Enzo Nocera - provini preparatori in studio

Se vi interessa sapere di più su Enzo Nocera mandatemi una mail, oppure cliccate sul link qui a fianco del Mufoco (Museo Fotografia Contemporanea), oppure, restando in tema nordico andate a vedere il post su Ingmar Bergman qui: INGMAR BERGMAN

Enzo Nocera - Nuovi spazi per un ritratto - Poltrona

Dovevo parlare di Julia Hetta e poi, come al solito, mi sono persa.

Tornando a lei (ma non solo), osservando le sue foto non posso non pensare a Pierre Gonnord, altro grande fotografo contemporaneo, nato a Parigi nel 1963 ma da anni residente in Spagna. Soggetti diversi ma stessa ricerca della luce … perché è la luce che dà forma alle cose e funge da catalizzatore  su  ciò che si vuole mettere in risalto.

Julia Hetta och Pierre Gonnord

E qui mi fermo altrimenti chissà dove vado a finire con i miei voli pindarici!

Se volete sapere di più su Julia Hetta potete cliccare qui (JULIA HETTA) per visitare il suo sito e vedere tante altre belle immagini.

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1 Comment

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One Response to Julia Hetta, una fotografa svedese dal sapore fiammingo

  1. laura

    Davvero una fotografa di gran classe e questa idea delle nature morte, non solo è ottima ma è riuscita perfettamente nel ricrarne le luci, e con le foto non credo sia facile. ottimo!

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