Le tradizioni dell’avvento in Svezia – storia e usanze del passato

Advent - levande ljus

I giorni diventano sempre più corti e il buio sempre più buio…
Le tradizione e le usanze riguardo l’avvento sono cambiate molto nel corso degli anni ma ancora oggi come ieri la prima domenica d’avvento coincide con l’inizio dell’attesa per il Natale.

La parola “avvento” deriva dal latino Adventus (Domini ) e coincide, per i credenti, con l’attesa per l’arrivo del Signore.
Quando le tradizioni legate alla cristianità furono introdotte in Svezia, divenne comune tra i credenti la pratica del digiuno prenatalizio. Proprio da questo derivano le tradizioni relative ai  festeggiamenti dell’avvento.
Inizialmente il digiuno natalizio si configurava simile a quello pasquale e durava 40 giorni. Ma già intorno all’anno 1000 il periodo di digiuno fu ridotto alle quattro settimane precedenti il Natale e prese il nome di digiuno dell’avvento. In questo periodo bisognava non solo limitarsi nel cibo, nel bere ma la carne per esempio andava evitata tassativamente e per lungo tempo i matrimoni furono proibiti in questo periodo.
Il digiuno precedeva l’attesa per le grandi feste del Natale.

Il primo avvento per molti oggi coincide con l’inizio dei preparativi per il Natale. Si inizia ad addobbare la casa, a comprare i regali e in tutta la Svezia i ristoranti fanno a gara a preparare il miglior buffet natalizio.
L’intera Svezia viene addobbata di stelle di Natale, alberi di Natale, candele e luci ed intere vie sono rese festose dalle luminarie.

Strada illuminata per il Natale

Anche se oggi i negozi iniziano a preparare le vetrine di Natale già a novembre un tempo era una regola ferrea quella per cui non si poteva dare inizio agli addobbi prima della prima domenica di avvento.
Le città si animano di mercati, di dolci legati al Natale come i lussekatter (LINK RICETTA), i pepparkakor (LINK RICETTA) ed il glögg (LINK RICETTA)  e i bambini cominciano a fare il conto alla rovescia ai giorni che mancano a Natale aprendo ogni giorno una finestrella del calendario dell’avvento.

Pepparkakor - lussekatterIl calendario dell’avvento

Il calendario dell’avvento ha la sua origine in Germania intorno al 1880 su iniziativa di una mamma che, per placare l’impazienza del figlio Gerhard per l’arrivo del Natale, preparò una scatola allegramente decorata dentro la quale aveva messo 24 biscotti e alla quale ogni giorno (a partire dal 1° dicembre) Gerhard poteva attingere mangiando un solo biscotto. Quando Gerhard molti anni dopo divenne socio di una stamperia si ispirò proprio a questo ricordo infantile per stampare il primo calendario dell’avvento. 

Aina Stenberg Masolle - Bernens Adventskalender

Aina Stenberg Masolle – Il primo calendeario dell’avvento in Svezia.

In Svezia il primo calendario dell’avvento ( Barnens adventskalender) venne stampato nel 1934 dalla “Associazione delle ragazze scout svedesi” (Sveriges Flickors Scoutförbund) su iniziativa della loro leader che ebbe l’idea di realizzarne uno in versione svedese dopo che ne aveva ricevuto uno in dono per i propri figli da alcuni parenti tedeschi. Si rivolsero un primo tempo ad Elsa Berskow per le illustrazioni ma poiché questa era molto impegnata fu lei stessa a suggerire la giovane illustratrice Aina Stenberg  Masolle (LINK), conosciuta per le sue belle illustrazioni di per fiabe e cartoline. Ed Aina si dimostrò assolutamente all’altezza dell’incarico che mantenne fino al 1964. Nessuno riuscì mai ad eguagliare il suo successo.

Julost – il formaggio di Natale

Molte delle tradizioni che oggi vengono associate alle tradizioni dell’avvento meno di cento anni fa erano pressoché sconosciute. In realà i preparativi per il Natale iniziavano molto molto prima. In particolare la prima cosa che si preparava in previsione delle festività natalizie (e si iniziava già ad ottobre visto che si trattava di una lavorazione parecchio lunga) era il formaggio di Natale (Julost).

Julost

Sì, perché in Svezia è tradizione, insieme alle altre cose che si mettono in tavola per Natale, offrire anche un buon formaggio. 

Julöl (la birra del Natale)

JulölNel periodo intorno al primo avvento poi i preparativi diventavano ancora più incalzanti ed era il momento di iniziare a preparare la birra di Natale (Julöl), operazione che era della massima importanza che riuscisse bene. Oggi sono pochi gli svedesi che ancora preparano il formaggio e la birra di Natale in casa.

Al più tardi il giorno di Sant’Anna, il 9 dicembre, la birra doveva essere pronta. Nei vecchi calendari questo giorno aveva persino un simbolo sotto forma di una caraffa e l’espressione “Anna med Kanna” (Anna con la caraffa) deriva proprio da questa usanza.

Preparare la birra era una procedura abbastanza complessa che richiedeva molta attenzione e di cui si occupavano in generale le donne.

Il Julmust

In tempi più recenti, all’inizio del ‘900, divenne molto popolare una bevanda non alcolica alternativa alla birra: il Julmust (chiamato semplicemente Must nel resto dell’anno). Inventore della ricetta fu Harry Roberts, un uomo fermo nei suoi principi anti alcol, che aveva studiato chimica in Germania e lì aveva appreso la ricetta del “must”. Ebbene, Harry intravide la possibilità di lanciare in Svezia il “must” come sostituto del Porto e della birra che a quei tempi erano all’origine di molti dei problemi di alcolismo.  Nel 1910 Roberts acquistò i diritti per la ricetta e nello stesso anno iniziò la produzione. I primi anni le vendite non furono incoraggianti ma successivamente al referendum del 1922 (förbudsomröstningen) (LINK)  ed all’introduzione del monopolio statale sull’alcol le vendite salirono in modo esponenziale. Negli anni ’20 Roberts lanciò quindi con una nuova campagna il suo must che divenne una bevanda particolarmente apprezzata nelle festività ed in particolare a Natale ed a Pasqua.
La ricetta originale rimane un segreto e solo tre persone ne sono a conoscenza ed a causa della vendita del julmust a Natale le vendite dalla Coca Cola in quel periodo diminuiscano del 50% ogni anno.

Julmust

Lo stoccafisso

Sempre nel giorno di Sant’Anna bisognava mettere a bagno  lo stoccafisso perché fosse pronto per Natale. Il consumo di stoccafisso ha tradizioni molto antiche in Svezia e in molti posti già nel medioevo era considerato una portata tipica in occasione di festività quali la Pasqua, la festa di mezz’estate ed i funerali.

Lutfisken till jul

La macellazione degli animali

La macellazione degli animali nelle famiglie contadine cominciava già in autunno, in parte perché gli animali in quel periodo erano grassi ma soprattutto per evitare di nutrirli più del necessario.

La macellazione più importante avveniva tuttavia circa tre settimane prima del Natale ed era un evento molto atteso, una sorta di anticipazione del cibo che si sarebbe mangiato a natale. Oltre all’operazione della macellazione che poteva essere alquanto cruenta era necessario un enorme lavoro per occuparsi di tutto. Anche in questo caso erano in generale le donne che si occupavano di separare teste, interiora, zampe. Tutto ciò che oggi potremmo considerare poco invitante veniva utilizzato. Si facevano salami, soppressata, la pölsa (un piatto di frattaglie e semolino), costolette, sanguinaccio, purea di polmoni e molto altro ancora. Il lardo veniva sciolto e tenuto da parte per le occasioni speciali.

Il prosciutto di Natale (LINK)

JulskinkaIl prosciutto di Natale come viene conosciuto oggi è invece un piatto relativamente più moderno.
A seguito della macellazione una parte della carne di maiale veniva bollita e mangiata in occasione del Natale ma la maggior parte della carne che avanzava dopo la bollitura veniva salata e conservata per i mesi futuri.
Il brodo ottenuto dalla bollitura veniva usato per fare scarpetta “dopp i grytan”.

Le candele, il pane ed i dolci

Sempre in coincidenza con il periodo del primo avvento arrivava il momento di fare le candele ed iniziare con più determinazione  la preparazione dei dolci e del pane natalizi.
Poiché durante l’anno non lo si faceva quasi mai, questo diventava un lavoro anche in prospettiva poiché il pane doveva bastare almeno fino alla primavera inoltrata.

Julknäcke

Tipico è il pane duro croccante (Knäckebröd) che si mangia comunque in tutti i periodi dell’anno che a Natale può essere speziato con aromi tipicamente natalizi come per esempio chiodi di garofano.

Bröd - JulvörtTra il pane natalizio va anche annoverato il Julvört, un particolare pane di segale fatto con mosto di malto.
Questo pane veniva tipicamente usato per fare scarpetta “dopp i grytan” e veniva speziato con cannella, chiodi di garofano, zenzero, uva passa. In passato si usava fare questo pane quando si preparava la birra perché si aveva a disposizione il malto.

Julgröt – il riso al latte (LINK)

Un altro cibo che si usava (ed usa ancora) mangiare nel periodo natalizio (ma soprattutto a Natale) è il riso al latte chiamato Julgröt oppure Tomtegröt. Gli ingredienti base sono acqua, latte, cannella, riso (del tipo rotondo) e poco sale.
E’ un tradizionale cibo natalizio anche se si mangia tutto l’anno e solitamente per renderlo più gustoso si aggiunge cannella, zucchero e insieme al latte il sirap, burro, marmellata e sughi dolci.

La tradizione vuole inoltre che si metta nella pentola in cui viene cotto una mandorla spellata e, secondo la credenza popolare, chi riceverà la mandorla nella sua ciotola si sposerà l’anno successivo.
La vigilia di Natale poi, sempre secondo la credenza popolare, bisognava mettere in giardino una ciotola di riso al latte con un pezzetto di burro per ingraziarsi il folletto del giardino affinché non facesse dispetti (un dispetto tipico del folletto era di rendere le mucche del contadino incapaci di produrre latte).

Jenny Nyström - Tomtar önskar god jul med julgröt

La decorazione della casa

Per addobbare la casa si usavano tessuti e carte decorate (Julbonad) che venivano appese per rallegrare le case contadine, generalmente abbastanza fredde e grigie, in occasione delle festività. Normalmente predominavano i temi biblici ed erano realizzati da qualche artista locale. Nelle case più povere si usava appendere un semplice pezzo di stoffa colorato oppure un pezzo di carta dipinto per rallegrare l’atmosfera.

Julbonad

Le previsioni del tempo

Un’altra abitudine del periodo prenatalizio riguardava l’abitudine di fare previsioni sul tempo e questo si faceva soprattutto nel giorno di Anders (Andersdagen) il 30 novembre.

una filastrocca recita:

Om Anders braskar, ska julen slaska.
Men om Anders slaskar, ska julen braska“.

Ossia:
“se nel giorno di Anders fa freddo e neve, a natale pioverà.
Se invece nel giorno di Anders pioverà  il Natale sarà freddo e con la neve”.

Meno nota è una filastrocca del sud della Svezia che recita

“Där Anders lägger sin hatt,
där ligger den till Frue natt”

Ossia:

“Dove Anders mette il suo cappello,
lì resterà fino alla notte di Nostra Signora”.

Ossia il tempo che c’è il giorno di Anders si avrà fino al giorno dell’Annunciazione alla Vergine Maria (25 marzo).

Anche Klemens dag il 23 novembre è stato un classico giorno per fare previsioni. Se nel giorno di Clemente il tempo è mite (Clemente) lo sarà tutto l’inverno ma viceversa se farà freddo nei giorni di prossimi a San Clemente e Katarinas dag (25 nov) e soprattutto se farà freddo ambedue i giorni, allora ci sarà un inverno rigido.

La stella dell’avvento

Överst från vänster: Herrnhutisk adventsstjärna med plats för lampa från 1943 och en adventsstjärna med lös armatur från 1971 av vitt papper och guldfolie. De övriga speglar stilspråket från 1980-talet. Foto: Bertil Wreting, ©Nordiska museet.

Överst från vänster: Herrnhutisk adventsstjärna med plats för lampa från 1943 och en adventsstjärna med lös armatur från 1971 av vitt papper och guldfolie. De övriga speglar stilspråket från 1980-talet. Foto: Bertil Wreting, ©Nordiska museet.

La stella dell’avvento è una “invenzione” abbastanza moderna.
La sua vera origine pare provenga da un collegio di Niesky, in Germania e che tutto sia cominciato durante una lezione di geometria quando l’insegnante, per assicurasi che gli studenti avessero compreso cosa fosse un poliedro, chiese loro di realizzarne uno in carta ed assemblarlo a forma di stella.
Quando nel 1850 il collegio festeggiò i suo 50 anni fu appesa una grande stella luminosa con 110 punte fuori dall’edificio scolastico.
Questa usanza venne trasferita anche ad altri collegi e divenne consuetudine gareggiare tra collegi su chi fosse in grado di realizzare la stella più bella.
La relazione della stella di Niesky con l’avvento avvenne però in seguito (nel 1867 ) quando  Hermann Bourquin, ex studente a Niesky, fece realizzare una stella che regalò ai genitori da appendere in occasione dell’avvento. E questa fu probabilmente la prima volta che la stella illuminata venne usata specificatamente come simbolo del Natale in una casa.

Herrnhutisk julstjärna

Successivamente altri allievi di Herrnhut och Niesky seguirono il suo esempio e la tradizione di appendere la stella per festeggiare l’avvento si diffuse grazie ai missionari.
La stella ( che era in realtà una stella della moravia) iniziò ad essere chiamata di Herrnut (herrnutiska stjärnan).
Intorno al 1880 un ex allievo del collegio di Niesky, Pieter Verbeek, iniziò a vendere le istruzioni per la costruzione della stella nel suo negozio di libri e alla fine del secolo suo figlio, Harry Verbeek, incominciò una produzione industriale della stella.
Le prime stelle erano di dimensioni molto più grandi delle attuali e non venivano appese, come oggi davanti alle finestre, ma al centro delle stanza illuminate all’interno da una lampada ad olio (successivamente l’illuminazione divenne elettrica). Poiché la stella era difficile da trasportare, presto ne fu realizzata una versione con le punte separabili e quindi molto più semplice da imballare.

Pare che la stella di Herrnut sia arrivata in Svezia per la prima volta nel 1912 quando un professoressa di orgine tedesca, Julia Aurelius, portò a Lund una stella luminosa del tipo che si realizzavano a Herrnhut.
Piano piano l’usanza di appendere una stella luminosa prese piede tra le famiglie di Lund.

Erling Persson - Fondatore di Hennes & Mauritz (H&M)

Erling Persson – Fondatore di Hennes & Mauritz (H&M)

Intorno agli anni  1930 un commerciante di Lund, Bjerre Grahn, tentò di importare le stelle dalla Germania ma l’esperimento non ebbe grande successo anche a causa dell’alto costo.

Chi invece intravide il potenziale dell’oggetto e una possibilità di successo commerciale fu  Erling Persson, più tardi fondatore della catena Hennes nel 1947 (divenuta poi nel 1968 Hennes & Mauritz) ed oggi nota in tutto il mondo con il marchio H&M. Fece produrre una variante economica (che chiamò  Tindra Kristall) a sette punte con dei piccoli fori per la luce e facilmente piegabile. E fu un successo in tutta la Svezia.

Adventsstjärna - Tindra Kristall

Durante la seconda guerra mondiale furono realizzate 200.000 stelle di carta che vennero vendute a 2,50 corone nel 1941. 

Per la sua produzione furono assunte 300 persone per lo più norvegesi, danesi ed immigrati polacchi.

E’ probabile che il successo fosse dovuto anche al fatto che la cera durante il periodo di guerra era razionata e la stella elettrica ne divenne un sostituto nelle buie e fredde serate invernali.

Moravisk stjärna i glas

Divenne talmente popolare che spesso le se attribuì una connotazione negativa definendola la stella dei proletari.

Oggi la stella della moravia viene realizzata anche in vetro ed usata spesso come lampadario.

Il candelabro dell’avvento

Chiunque vada in Svezia in questo periodo non potrà fare a meno di notare le finestre allegramente illuminate dai candelabri nel buio della lunga notte scandinava.
Secondo alcune ricerche il 90% delle case svedesi espone un candelabro dell’avvento nel periodo prenatalizio ed a queste si aggiungono gli uffici e i locali pubblici.

Ljusstake fjärde advent

Modern adventsljusstake 2In molte case oggi ci sono bellissimi candelabri dell’avvento con quattro candele, una per ogni domenica di avvento.

Questa tradizione arrivò in Svezia intorno alla fine dell’800 dalla Germania dove a Kaiserwerth una associazione umanitaria aveva addobbato un “Albero dell’avvento”.
L’albero aveva 28 candele ed ogni domenica di avvento venivano accese sette candele (una per ogni giorno della settimana).
Nacque così il candelabro a quattro bracci in cui si accende una candela per ogni domenica di avvento.

In Svezia questa usanza prese piede intorno agli anni ’20-’30  ed oggi ci sono candelabri di fogge molto diverse tra loro.

Il primissimo candelabro elettrico fu costruito a Göteberg dall’appena 25enne Oscar Andersson nel 1934. Oscar lavorava come magazziniere alla Philip che cinque anni prima aveva lanciato sul mercato la prima illuminazione elettrica per l’albero di Natale.
Andava a 120 volt, il voltaggio comune a Göteborg ed in altre città, ma in campagna e nei paesi lo standard era 220 volt e di conseguenza gli attacchi delle lampadine si scioglievano e le lampadine si bruciavano. Tra gli incarichi di Oscar Anderssons c’era anche quello di fare il controllo su queste illuminazioni e di buttarle via. Ma molte lampadine della fila erano ancora integre e, considerandolo un inutile sperpero, con il consenso del capo magazziniere se ne portò alcune a casa per mettere in pratica la sua idea.

Första adventsstakePieno di desiderio di sperimentare realizzò illuminazioni elettriche di vario tipo per il Natale fino a che gli venne la brillante idea di realizzare un candelabro elettrico. In un vicino grande magazzino comprò un candelabro arcuato a 7 bracci in legno decorato, fece dei fori dove dovevano essere messe le candele e passò il filo elettrico con le luci recuperate da quelle per gli alberi. Nella parte sottostante fece uno scasso per nascondere i fili. Posizionò il candelabro sul davanzale della sua finestra a Karl Gustavsgatan il primo avvento del 1934.
La luce del suo candelabro non si spegneva mai e questo creò molto interesse in coloro che passavano e così dopo molte insistenze da parte di colleghi di lavoro e amici mostrò la sua realizzazione al responsabile delle vendite della Philips. Il quale fu subito tanto entusiasta della realizzazione che gli chiese di realizzare un altro prototipo per portarlo nella sede della ditta principale a Stoccolma. Qui all’inizio non presero sul serio il progetto ma alla fine decisero di metterne in vendita 2000 esemplari in prova che vennero lanciati sul mercato nel 1939 e pubblicizzati sul catalogo Philips come candelabri sicuri contro gli incendi. Andarono letteralmente a ruba!
Durante la guerra la produzione venne sospesa ma riprese massivamente poi nel 1946.

Modern adventsljusstake

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8 Comments

Filed under Natale svedese

8 Responses to Le tradizioni dell’avvento in Svezia – storia e usanze del passato

  1. laura

    Ahhhh
    me lo sono letto tutto d un fiato!
    col tuo articolo….è iniziato il Natale.
    devo darmi da.fare…i preparativi sono impegnativi con tutti questi spunti .
    🙂
    Al lavoro….!

    • Diario Nordico

      Eh già,
      se non te ne sei accorta oggi è la prima domenica di avvento.
      Ciao e Buon lavoro!

  2. Un altro articolo veramente interessante, pieno di ragguagli e bellissime illustrazioni. Buon inizio di avvento! Danila

    • Diario Nordico

      Ciao Danila,
      grazie per il tuo commento e per tutti i like che metti ai miei post 🙂
      Ciao

  3. Marcella Campagnaro

    Ciao, leggere il tuo post ha creato la giusta atmosfera natalizia, non ti ho più detto come sia stato il saggio con le canzoni di S.Lucia..è stato toccante soprattutto con le candeline, pero dentro a dei vasi trasparenti; la prima domenica d’Avvento l’ho trascorsa suonando e provando con i ragazzi i brani Natalizi che eseguiremo più avanti.
    Mi piacciono le stampe coloratissime, soprattutto quella del calendario.
    Grazie di tutto e a presto.
    Buon Avvento!

    Marcella

    • Diario Nordico

      Ciao Marcella,
      mi fa piacere che il tuo saggio sia andato bene.
      Beh, se ti serve della musica fammelo sapere!
      Ciao

  4. Franci

    articolo davvero scritto bene!!! ti fa sentire l’amore per il natale e grazie a te da newcomer sono stata in grado di capire molte cose… un abbraccio e buona prima domenica dell’avvento!

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