Gustaf Tenggren, fa parte di quella schiera (nutrita) di svedesi che ad inizio secolo emigrarono negli Stati Uniti in cerca di fortuna (a quel tempo la Svezia era un Paese molto povero e depresso).
Penultimo di sette fratelli, nasce nel 1896 a Magra nella regione del Västergötland, e muore il 9 aprile 1970 a Dogfish Head, nel Maine.
Sia il padre che il nonno paterno lavoravano come decoratori e in cerca di lavoro si trasferirono a Göteborg nel 1898. Quando aveva solo due anni il padre emigrò (e con ciò sparì) negli Stati Uniti e Gustaf fu mandato a vivere dal nonno che lo introdusse al disegno. Tenggren che aveva ereditato dal padre e dal nonno l’abilità nel disegno dovette ben presto contribuire al sostentamento della famiglia ed andò come apprendista presso una litografia. Qui riconobbero subito le sue capacità artistiche tanto che nel 1909 fu mandato a studiare presso la “Slöjdföreningens skola” (scuola di arti e mestieri), cui seguì una borsa di studio presso la scuola d’arte di Valand tra il 1914-1917 (la stessa scuola dove aveva studiato Ivar Arosenius – LINK – circa dieci anni prima e morto prematuramente nel 1909).
Durante questi anni ebbe degli incarichi come illustratore di riviste e quando John Bauer (LINK) nel 1916 lasciò l’incarico come disegnatore della serie di libri Bland tomtar och troll, Gustaf lo sostituì e fu un incarico che portò avanti fino al 1925.
Le sue illustrazioni di questo periodo oltre che da John Bauer furono ispirate anche da Arthur Rackham, illustratore inglese noto per le sue illustrazioni di libri per bambini tra cui anche le favole dei fratelli Grimm a cui si dedicò in seguito anche Gustaf.
Qui sotto invece una illustrazione di Gustaf Tenggren del 1918 realizzata per un racconto di Ellen Lundberg-Nyblom per “Balnd Tomtar och Troll” ma mai utilizzata. E’ stata venduta all’asta per 12000 SEK (circa 1280 euro).
Ed ancora un’altra bella illustrazione del 1918 “Flickan i skogen” (La bambina nel bosco). Si tratta di un acquarello su carta della dimensione circa di un A4 (28 x 20 cm) venduto all’asta a Stoccolma per 26.000 corone (circa 2800 euro).
Per vedere altre opere di Gustaf Tenggren andate all’asta in Svezia seguite questo LINK.
Premesso che questa è solo una mia associazione di idee ma questa bambina (che compare più volte nelle illustrazioni di questo periodo di Gustaf) mi ricorda molto la giovane figlia di Ivar Arosenius.
Lo stile è ovviamente diverso ma il profilo della bambina, la forma della testa ed anche il vestito rosso me l’hanno ricordata.
Arosenius era morto nel 1909 quando Gustaf aveva solo 13 anni ma avevano frequentato la stessa scuola d’arte e Gustaf non poteva non conoscere la storia di Ivar e doveva sicuramente aver visto i suoi disegni.
Nel 1918 sposò Anna Petersson, sorella del suo caro amico Rudolf Petersson (l’illustratore delle famose strisce 91:an Karlsson) e con lei ed alcuni fratelli nel 1920 emigrò negli Stati Uniti che divennero sua seconda patria e da dove non tornò mai più.
Qui iniziò la sua carriera a New York come disegnatore per alcune note riviste tra cui Life e illustratore di campagne pubblicitarie (tra cui questa fortunata campagna per calze di seta).
Iniziò anche la sua attività di illustratore di libri per bambini (tra il 1923 e il 1939 Tenggren illustrò ben 22 libri).
Parallelamente a questi lavori nella sua seconda patria continuò anche la sua collaborazione con “Bland Tomtar och Troll” se è vero, come pare, che proseguì ad illustrare la collana fino al 1925.
E’ del 1923 una rara edizione delle fiabe dei fratelli Grimm, Grimm’s Fairy Tales, con delle bellissime illustrazioni che ancora ricordano quelle di “Bland Tomtar och Troll” e l’influenza di John Bauer.
Qui sotto “Cappuccetto rosso”. Per vedere altre illustrazioni dal libro seguite il link: GRIMM’S FAIRLY TALES
Sempre del 1923 le illustrazioni per il libro di fiabe D’Aulnoy’s Fairy Tales: LINK
Il matrimonio con Anna finì, anche perché nel frattempo Gustaf aveva incontrato Mollie Fröberg, pure lei di origini svedesi che sposò nel 1927. Anna rimase ancora alcuni anni negli stati Uniti e tornò in Svezia nel 1936 dove a sua volta si risposò nel 1945 con Åke Brink.
Gustaf rimase sempre in contatto con gli amici ed i parenti in Svezia e ne è testimonianza questa bella cartolina di auguri di Buon Natale disegnata da lui ed autografata a mano. Dallo stile sembrerebbe essere realizzata intorno alla fine degli anni ’20 e fu spedita ad un amico musicista di Göteborg.
Questo ritratto della madre di Gustaf data 1932, cosa che mi fa pensare che avesse seguito il figlio negli Stati Uniti, ma di questo non ho trovato traccia.
Gustaf usò spesso i famigliari come modelli per i suo disegni, lo fece con la madre e poi anche con la caratterizzazione di Mastro Geppetto.
Durante gli anni della depressione Gustaf e Mollie si trasferirono in una fattoria di loro proprietà nella contea del Dutchess nello Stato di New York e nel 1934 tornarono a NY. Partirono poi alla volta di Hollywood e qui, nel 1936, Gustaf venne assunto come art director e capo del settore animazione dalla Walt Disney.
I 7 nani sono scaturiti dalla sua fantasia!
Il suo incarico era quello di schizzare le ambientazioni che dovevano essere di ispirazione ai 400 disegnatori che poi avrebbero realizzato i disegni per i filmati.
Alla Walt Disney lavorò al primo lungometraggio nonché primo film animato sonoro mai prodotto “Biancaneve e i sette nani” che fu subito un successo planetario.
Nella caratterizzazione della strega si può leggere ancora l’influenza della sua esperienza come illustratore di “Bland Tomtar och Troll“. Bellissime le mani nodose ed incredibile lo sguardo della strega.
Bello anche l’atteggiamento delle mani di Biancaneve con le dita sollevate in espressione titubante.
Lavorò poi anche a classici della Disney quali Fantasia, Pinocchio e Bambi e si dice che Mastro Geppetto ricordi nei tratti il nonno (con il quale era cresciuto) Johan Teng ma non ho trovato una immagine del nonno per avvalorare questa ipotesi.
Per l’ambientazione invece pare si sia ispirato alla cittadina tedesca di Rothenburg (ma non sono riuscita a capire se l’ispirazione gli sia venuta da qualche quadro, oppure se l’avesse personalmente visitata).
Duranti gli anni alla Walt Disney rimase quasi nell’anonimato poiché uno dei requisiti della Disney era:
“If you’re going to sign a name to your artwork,
spell it ‘Walt Disney’”
A Gustaf questo requirement doveva pesare parecchio tanto che alcuni dei suoi disegni per Pinocchio sono firmati.
Pare anche che quando nel 1940 lasciò la Disney non lo fece in modo amichevole e che addirittura fece un rogo dei suoi disegni in strada.
Ma dalla Disney aveva sicuramente imparato la lezione: bisogna investire sul proprio nome. E così fece!
Era appena scoppiata la seconda guerra mondiale, c’era la crisi e Tenggren che, dopo aver lasciato il lavoro alla Disney doveva guadagnare, si reinventò totalmente. Scelse di massimizzare la sua produzione semplificando lo stile. Ma dopo aver operato una sintesi nel disegno si trovò ancora ad indugiare con il colore cercando nuove armonie cromatiche e concentrandosi sui singoli dettagli. Tutto questo lavorìo su dettagli e colore non portò ad una minimizzazione dei tempi di produzione che anzi rimasero lunghi ma certamente portò ad un cambio netto di stile. Gustaf si staccò in modo netto e definitivo dal naturalismo degli illustratori europei e dalla “morbidezza” disneyana del decennio precedente, quella che aveva il suo designer simbolo nel grande Fred Moore.
“Sing for Christmas” è un chiaro esempio di questo cambio di rotta nella sua carriera.
Da questo momento cominciò anche la pubblicazione di una serie di libri con il suo nome scritto a chiare lettere .
Non più, quindi, Andersen’s Fairy Tales o Tales By The Brothers Grimm… ma The Tenggren Tell-It-Again Book.
Non c’è che dire … un uomo sicuro di sé!
Qui sotto alcune illustrazioni da The Tenggren Tell-It-Again Book.
Cenerentola:
Cappuccetto rosso:
Ne seguirono altri tra cui The Tenggren Story Book, Tenggren’s Cowboys and Indians, Tenggren’s Thumbelina, Tenggren’s Jack & The Beanstalk, Tenggren’s Bedtime Stories, Tenggren’s Farm Stories, Tenggren’s Mother Goose ed altri ancora.
The Poky Little Puppy è stato il libro per bambini più venduto di tutti i tempi in USA.
In USA ebbe grande fortuna e di sicuro doveva aver visto i lavori di Sunny Haddon (altro disegnatore di origini svedesi anche se nato negli USA) poiché l’conografia di Babbo Natale che usa nei suoi disegni è quella americana di Haddon degli anni ’30 e non quella svedese. (IL BABBO NATALE SVEDESE).
Ecco una illustrazione tratta dal libro “Tenggren’s The Night Before Christmas” (una riedizione di The night before Christmas del 1823 – LINK) del 1951.
Ecco una illustrazione del 1953.
E’ incredibile come il suo stile sia cambiato rispetto ai primi lavori in Svezia!
E’ del 1957 una serie di illustrazioni per il libro Golden Tales from the Arabian Night.
A proposito di queste illustrazioni ho trovato su un blog (LINK) una stimolante analogia con delle immagini di un illustratore italiano che da Tenggren avrebbe tratto ispirazione. L’illustratore (che vanta una carriera di tutto rispetto) è Severino Baraldi, nato nel 1930 nel mantovano (LINK) .
Molte illustrazioni di Gustaf contengono oggetti riconducibili agli anni della sua giovinezza in Svezia, come ad esempio delle pendole Mora (link al post sulle pendole: MORAKLOCKOR).
Può naturalmente essere un segno di nostalgia per il suo paese e la coppia pianificò più volte un viaggio in Svezia e a Magra ma per una ragione o per l’altra non se ne fece mai nulla.
Nella loro grande casa sulla costa atlantica nel Maine, a Dogfish, riuscirono tuttavia a riprodurre un’ambientazione tipicamente svedese. Questo grazie anche al fatto che proprio subito dopo l’acquisto della casa e nel mezzo dei lavori di arredamento della stessa vennero a sapere che un ex ministro americano in Svezia che aveva risieduto a Stoccolma aveva raccolto una gran quantità di mobili ed oggetti di antiquariato e li aveva portati negli Stati Uniti. Alla sua morte gli eredi misero tutto in vendita ed l’intero lotto, composto da migliaia di oggetti e mobili la maggior parte dei quali di provenienza dalla regione dei Dalarna, fu acquistato da un ultra felice Gustaf Tenggren. E con questi l’intera casa fu arredata.
Alla sua morte Gustaf lasciò un testamento in cui donava tutti i mobili e gli oggetti al Museo dei Dalarna a Falun Dalarnas museum e sua moglie alla sua morte nel 1982 donò tutti i disegni alla University of Minnesota.
Il 16 maggio 2008 a Borås è stata inaugurata la statua in bronzo “Walking to Borås” realizzata dall’artista americano Jim Dine che rappresenta Pinocchio così come era stato disegnato da Gustaf Tenggren.
Nel novembre del 2014 è uscita la prima biografia ufficiale svedese di Tenggren “Gustaf Tenggren – En biografi” acquistabile qui: BOKUS
RASSEGNA STAMPA A CURA DI LORENZO
(cliccate sui titoli per andare al link con l’articolo integrale)
Luca Raffaeli – la Repubblica – 16.01.2011 –
Disney & Dalì Appunti di scena sul film mai finito
Articolo i cui Luca Raffaeli, uno dei massimi studiosi italiani dei fumetti, cita anche Tenggren
Luca Boschi – Il sole 24 ore – 26.01.2011
Una galleria di Gustaf Tenggren
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continua la bella serie di post dedicata agli illustratori svedesi, sempre molto approfonditi e con vere chicche come l’analogia fra l’illustratore Severino Baraldi e Tenggren. Grazie, anche per tutte le riproduzioni di disegni e link di collegamenti !!
Grazie per il post, esauriente, documentato, direi professionale!
Conoscevo Tenggren solo di nome e non sapevo che ci fosse lui dietro a Biancaneve (bellissime immagini, dove le hai trovate?).
Interessantissimo!!
Ciao Marita,
che piacere rivederti!
Le immagini le ho recuperate cercando nel pozzo nero del web.
A presto!
Veramente interessante …
In pochi giorni mi sono letteralmente innamorata di questo blog! La prego di non smettere mai!!! 🙂 🙂 🙂
Ciao Luna,
grazie mille!
I complimenti fanno sempre piacere e mi spingono a proseguire.
Quanto ti adoro quando parli degli illustratori. Grazie come sempre per la tua condivisione.
Grazie Monica ….
mi diverto anche io 🙂
Ciao
Laudie