Tran(e)dagen: il 25 marzo è il giorno delle gru

Trana

Il giorno delle gru è una tradizione locale che si festeggia solo in alcune regioni della Svezia, specialmente nell’area di Kalmar ma anche ad Öland, nel Blekinge ed in qualche caso anche nelle regioni occidentali. In altre parti se chiedete cosa sia Trandagen non sapranno rispondere e forse faranno fatica a ricordarselo anche coloro che abitano da quelle parti.
Secondo alcune fonti è una tradizione che risale addirittura al 1500.

Questo uccello si può trovare nelle parti settentrionali dell’Europa e dell’Asia occidentale. Si contano circa 210.000-250.000 esemplari e il numero maggiore lo si osserva in Russia e nella Scandinavia.

La notte tra il 24 ed il 25 marzo non è solo il giorno dei våffel  (LINK) ma anche quello in cui la gru fa visita ai bambini approfittando di una sosta nel suo lungo viaggio verso il nord.
E’ importante che possa entrare in casa o attraverso una finestra appena appena aperta e dai comignoli e non bisogna chiudere le porte.
Le gru arrivano in questa zona della Svezia quando le giornate iniziano già ad allungarsi per l’arrivo della primavera ed un detto contadino recita

tranan bär ljus i säng
(la gru porta la luce nel letto)

Gustaf Ahlm - När tranan bar ljus i säng - LINK

Gustaf Ahlm – När tranan bar ljus i säng – LINK

Questo detto è riportato nel libro ”Min hembygd i Tjust” di Gustaf Ahlm del 1933 nel capitolo ”När tranan bar ljus i säng” dove racconta della vigilia del 25 marzo nel 1878 a Västervik.
”- Ora mangiamo e poi andiamo a dormire quando ancora c’è luce, disse la signora Örström alle sue amate figlie, al suo gentile marito e agli studenti a pensione che ogni giorno le procuravano preoccupazioni con le loro corse spericolate sulle tavole di legno del pavimento e sul tetto. Nessuno rispose. A quanto pare tutti si adattavano senza obiezioni. E fu con voce benevola che aggiunse – La gru deve portare la luce nel letto  ….

Sì, perché le giornate incominciano ad allungarsi e a partire dal 25 marzo nella tradizione contadina non si accendevano più le luci e si andava a letto quando fuori era buio (ma presto le giornate si allungavano – da qui il detto). Solo in autunno si potevano riaccendere le luci (circa alle 18.15 a quella latitudine – in Svezia l’ora legale è stata introdotta per la prima volta nel 1916 solo per un anno e poi adottata in maniera definitiva solo nel 1980).

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Tranedagen veniva considerato il primo vero giorno della primavera ed i bambini dovevano togliersi le scarpe e correre fuori a piedi scalzi per prevenire i raffreddamenti, non essere morsi da serpenti ed avere piedi forti e senza piaghe. Ed ai bambini questa tradizione piaceva proprio tanto ….
In alcune parti si credeva che chi non avesse spento le luci quella notte sarebbe stato stanco per tutta l’estate e colui che si fosse messo a letto per ultimo in questo giorno avrebbe avuto i piedi piagati durante tutta l’estate.

Ancora oggi, nelle regioni dove si segue questa tradizione, i bambini sanno che la gru non fa visita a tutti i bambini. E’ necessario essersi comportati bene tutto l’anno
Prima di andare a dormire la sera del 24 marzo bisogna disegnare una gru su carta rigida che tiene nel becco una lanterna accesa e quando si cena la si deve mettere nel centro del tavolo.
Altri disegnano delle gru che appendono alle finestre.
Solo dopo aver fatto questo si può (anzi si deve!) andare a letto senza dimenticarsi però di appendere una calza al letto oppure alla finestra. I bravi bambini il giorno dopo la troveranno piena di dolci.
A volte la gru lascia delle tracce del suo passaggio perdendo delle piume sul pavimento oppure lasciando delle orme. Allora i bambini le possono seguire e cercare di scoprire che strada ha fatto.
Ma se i bambini cercheranno di restare svegli quella notte per vedere la gru perderanno la sua visita perché lei non arriverà prima che loro si siano addormentati.

L’arrivo delle gru è raccontato per la prima volta nel 1555 in uno scritto di Olaus Magnus(Linköping, ottobre 1490 – Roma, 1º agosto 1557), umanista, geografo e arcivescovo cattolico svedese.
Nel suo Historia om de nordiska folken (Storia dei popoli del Nord) le gru portano la luce con il becco e quel giorno non bisogna accendere le luci. Perché se le gru vedevano delle luci accese passavano da quella casa e c’era la possibilità che nel corso dell’anno la casa prendesse fuoco oppure che qualcuno sarebbe morto.

Tranedagen - Historia om de nordiska folken

Inoltre in questo giorno si riteneva che tutte le forze insidiose e subdole fossero in movimento, un po’ come nel giorno di Valborgmässoafton, la notte di Valpurga (LINK).

Questo giorno veniva anche chiamato “räppadag” poiché era il giorno in cui, in base alla suddivisione contadina dell’anno (Räpparäkning) in 4 periodi ognuno di 13 settimane, si iniziava a contare. Il conteggio partiva dal giorno della Annunciazione, Marie bebådelse (il 25 marzo appunto), proseguiva con il solstizio d’estate, midsommardagen (il 21 giugno), c’era poi la festa di San Michele Arcangelo, Mickelsmässa (il 29 settembre)  ed infine il giorno di Natale, juldagen.

Ecco degli altri versi che ricordano l’arrivo della primavera il 25 marzo

”Om jag så skall gå på skaren,
så skall jag fram till vårfrudagen!”

Se devo camminare sul ghiaccio,
allora lo farò fino al giorno dell’Annunciazione!

Sempre secondo una credenza contadina, in caso di gelata nella notte tra il 24 ed il 25 marzo, il gelo sarebbe rimasto per 40 notti consecutive e la neve sui tetti rivolti a nord non si sarebbe sciolta prima del solstizio d’estate.

Carl Wilhelm von Sydow (1878 – 1952), studioso di tradizioni popolari e padre, tra l’altro, dell’attore Max von Sydow, nel suo articolo Tranan och Vårfrudagen racconta di un travestimento fatto da una bambinaia che veniva da un piccolo paese nella contea di Kalmar.

 ”Detta tillgick så att en person klädde ut sig till trana med en duk på huvudet, utdragen till en lång näbb, och med uppritade ögon. På händer och fötter voro dragna strumpor och det hela anordnat så likt en trana som omständigheterna medgåvo. Stora pappersvingar på ryggen fullbordade illusionen. Tranan kom med en ljusbit i ena handen och en käpp i den andra för att leta rätt på barnen och tvinga dem i säng. I sängen hade tranan lagt garnnystan som skulle föreställa hennes ägg. Idén var att barnen den dagen skulle gå till sängs vid dagsljus, annars skulle tranan komma och taga dem.”

“Andò così che una persona si travestì da gru con una tovaglia sulla testa, tirata a foggia di lungo becco e con degli occhi disegnati. Sulle mani e sui piedi aveva tirato delle calze e tutto fatto in modo da somigliare il più possibile ad una gru date le circostanze. Grandi ali di carta sulla schiena completavano l’illusione. La gru arrivava con un mozzicone di candela in una mano e un bastone nell’altra per cercare i bambini ed obbligarli ad andare a letto. Nel letto la gru aveva messo dei gomitoli di lana che dovevano rappresentare le uova. L’idea era che quel giorno i bambini dovessero andare a letto quando ancora c’era luce, altrimenti sarebbe arrivata la gru e li avrebbe portati via.”

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2 Comments

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2 Responses to Tran(e)dagen: il 25 marzo è il giorno delle gru

  1. Lorenzo

    Che bel viaggio in tradizioni a noi completamente ignote !

  2. Come sempre interessante!! E non sapevo nemmeno che le gru vivessero a nord!

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