Nordens mystiska väsen – Le creature misteriose del Nord: Huldra o Skogsrået

John Bauer - Tuvstarr, älgen Skutt och Skogsrået

John Bauer – Tuvstarr, älgen Skutt och Skogsrået

Doveva essere un post semplice, semplice ed invece ……. è diventato un “mapazzone” tanto per usare una parola moderna e se arrivate alla fine siete bravi!

Le huldra o skogrå in svedese sono creature del bosco appartenenti principalmente alla cultura popolare norvegese. Sono creature seducenti ed esiste anche la loro versione maschile,  huldu, oppure in Norvegia huldrekall. L’huldra è una delle parecchie (custode, guardiana), come l’acquatica sjörå (o havsfru), successivamente identificata con la sirena, e la bergsrå.

Detta skogsrået o skogsfru nel sud della Svezia, la huldra appartiene alla popolazione detta huldrefolket, principalmente rappresentati dai “Vittra” del nord della Svezia a loro volta imparentati con Vättarna del sud della Svezia ed anche con i Troll della Svezia centrale e settentrionale. Più o meno come per  “de små under jorden”  (“i piccoli abitanti del sottosulo) dell’isola di  Gotland si pensa che huldrefolket viva sotto terra e sia, di norma, invisibile a noi.

Sigrid Rødli - Skogsrå

Sigrid Rødli – Skogsrå – LINK

La huldra è brava a confondere le persone: secondo alcune leggende è brutta e vecchia ma si manifesta con le sembianze di una giovane e bella donna. Tra i suoi poteri c’è quello di decidere se i cacciatori saranno fortunati e addirittura può fare in modo che gli animali si avvicinino a quelli che vuole favorire. Ha il potere di rendere la caccia particolarmente sfortunata e se maledice un’arma quel cacciatore non caccerà mai nulla.
Coloro che aiutavano la Huldra potevano essere ben ricompensati, ma coloro che si facevano gioco di lei venivano duramente puniti. Skogsrået ha uno scarso senso dell’umorismo quindi ogni parola detta viene presa sul serio.

In Norvegia l’huldra viene spesso descritta come la tipica lattaia con indosso gli abiti di una ragazza di fattoria, anche se molto più appariscente rispetto alla maggior parte delle ragazze.

Theodore Kittelsen - Huldra

Theodore Kittelsen – Huldra

L’huldra (o skogsrået) possiede una bellezza spiazzante e, a volte, viene rappresentata nuda e con lunghi capelli. I giovinetti, in particolare se in procinto di sposarsi, devono evitare di passeggiare da soli nei boschi. Infatti l’huldra cerca di ammaliarli con la sua bellezza ed il suo canto convincendoli ad addentrarsi nella foresta. Poi volge loro la schiena che è ricoperta di corteccia e foglie e somiglia al tronco di un vecchio albero e si confonde con il pesaggio circostante lasciando i malcapitati soli e persi nella foresta.
Possiede una coda animale, generalmente di mucca (in Norvegia) o volpe (in Svezia).

Svein Solem - Huldra

Svein Solem – Huldra

L’interesse di skogsrået per giovani uomini è anche (e forse soprattutto) sessuale.  Un uomo che cede alle sue  lusinghe è perso. Ogni volta che lei richiederà  le sue attenzioni dovrà accorrere lasciando casa e famiglia. L’uomo può cercare di difendersi dalla sua potenza ammaliatrice con due rimedi: due piante, il fior di stecco (Daphne mezereum) e la valeriana (Vänderot), oppure nominando Dio ripetutamente.

Johan Aronson - Skogsrå

Johan Aronson – Skogsrå

John Bauer - Huldra

John Bauer – Huldra

Molto interessante la ricerca di uno studioso norvegese, Torgeir Haglund, pubblicata su Atrium, la rivista universitaria norvegese degli studenti della facoltà umanistica.
Propongo qui un piccolo estratto. L’articolo originale in norvegese è consultabile QUI.

Secondo l’autore le huldra, a differenza dei troll che facevano parte del mondo fantasioso delle favole, appartengono al mondo reale, ossia la loro origine va ricercata nelle leggende che, differentemente dalle fiabe, hanno la pretesa di essere vere. Le huldra erano considerate una entità reale strettamente legata alla natura, degli esseri selvaggi dei boschi, da trattare con rispetto per non incappare nella sfortuna.

Nella società agraria pre-moderna le storie riguardo hulrefolket hanno spesso lo scopo di mettere in guardia le persone, soprattutto le donne, e farle stare alla larga da loro (e dalla foresta). In questi racconti infatti questi essere silvestri sono spesso di sesso maschile (ossia degli hulderkall)  e narrano l’incontro di uno di questi con una giovane donna.

The trolls of Norwegian myths look like humans, except for their tales, which they sometimes hide in clothing.From http://hubpages.com/education/troll-of-norway#

The trolls of Norwegian myths look like humans, except for their tales, which they sometimes hide in clothing. From http://hubpages.com/education/troll-of-norway#

Una leggenda di questo tipo è “Huldrebrullypet”  (il matrimonio Hulder) conosciuto anche come “Jenta som ble pyntet til brud” (la ragazza che fu agghindata per il matrimonio).
La leggenda racconta di una giovane mungitrice che aveva l’abitudine di attardarsi in fattoria dopo che tutti se ne erano andati. Una notte giunge alla fattoria huldrefolket  (il popolo hulder) con l’intento di farla sposare con uno di loro, un vecchio e cattivo hulderkall e la donna viene vestita in abiti da sposa. La mungitrice, per niente contenta, manda il proprio cane al villaggio in cerca del fidanzato il quale, avendo intuito un pericolo, parte velocemente al galoppo su per la montagna in direzione della fattoria. Al suo arrivo trova la fidanzata vestita con un bellissimo abito da sposa e con grande e bella corona nuziale. Imbraccia dunque il fucile e spara in direzione della capanna e poi getta l’arma sul tetto.  Gli hulder fuggono, poichè non sopportano la vicinanza con il metallo. L’uomo porta la fidanzata al sicuro fino al villaggio e qui si sposano poiché lei è già vestita per il matrimonio.

In questa leggenda il matrimonio è visto quasi come una punizione per essersi attardata nella fattoria. La donna riesce ad evitare il suo triste destino poiché capisce di aver sbagliato e chiama in aiuto il fidanzato. In sostanza ha scelto di continuare a seguire le regole della società. Sposandosi con il fidanzato la donna è fuori pericolo.

Ma non sempre le donne sono prese con la forza o controvoglia dai huldrekall. E’ il caso della  canzone popolare “Margjit og Targjei Risvollo“. La canzone racconta di Margjit, una giovane donna fidanzata con un uomo di nome Targjei. Una sera incontra nel bosco Jon Vaddelio. Jon anche se non è esplicito nella canzone, è chiaramente un huldrekall. Margjit e Jon passano la notte insieme facendo l’amore e quando Margjit torna alla fattoria partorisce due figli. Dopo la nascita il fidanzato Targjei va alla fattoria e, anche se capisce che non sono figli suoi, decide di aiutarla. Si veste in abiti femminili, va in chiesa dove fa battezzare i bambini ma questi muoiono poco dopo, probabilmente perché appartengono alla genia hulder. Quando Targjei torna alla fattoria trova anche Margjits morta.

Questa leggenda racconta delle conseguenze di quello che potrebbe accadere agli umani quando cadono in tentazione. Jon non è necessariamente un essere malvagio, ma dal momento che Margjit ha scelto di stare con lui, è morta.  A differenza della giovane mungitrice,  Margjit ha scelto di non seguire le regole della società, ha scelto di avere un rapporto al di fuori del matrimonio e  per questoè stata punita.
Qui è possibile trovare un testo della canzone in norvegese con testo a fronte in inglese: MARGJIT OG TARGJEI RISVOLLO

P.D. Holm - Huldra

Per Daniel Holm – Huldra – A hulder is talking with a charcoal burner. She looks like a young farmer woman, but her tail is peeking out under her skirt. From Svenska folksägner (1882).

Sono parecchie anche le leggende su uomini tentati dalle huldra e generalmente le conseguenze sono meno gravi. Nella leggenda “Nærsøkjen huldrejente” si narra di un uomo che si trova nella foresta o nella fattoria in estate ed una notte viene visitato da una donna con le sembianze della moglie ma che in realtà è una huldra. Passano la notte insieme, ma la mattina l’uomo, notando la sua coda di vacca, la scaccia.
L’uomo perde la barba sul mento nel punto in cui la huldra lo aveva leccato la sera prima.

Altre leggende raccontano le conseguenze di prendere per  moglie una hulder. “Kone av huldreætt” (La moglie di stirpe Hulder), racconta di un uomo che incontra una bella huldra vicino alla sua fattoria e la cattura gettando del acciaio su di lei. Scopre poi che in realtà non è bella come gli era apparsa, ma gli hulder lo obbligano a sposarla. Il marito, infastidito per questo matrimonio forzato la tratta male. Un giorno la moglie lo chiama per il pranzo ma lui risponde che deve finire di piegare un ferro di cavallo. La moglie lo raggiunge e  prendendo il ferro di cavallo rovente lo piega a mani nude dicendo “avrei potuto farti questo se non fossi stata così affezionata a te.” Dopo questo egli tratta come se fosse la donna più bella.

Anche Selma Lagerlöf in “Gösta Berlings saga”  (La saga di Gösta Berling LINK IPERBOREA) del 1891 parla di skogsrået. E’ il cavaliere Kevenhüller che la incontra nella piazza di Karlstad e così descrive Selma l’incontro con skogsrået (la donna del bosco).
Traduzione di G. POZZO, M. SVENDSEN BIANCHI per Iperborea (grazie Lorenzo per la traduzione!)

Che strano incontro fu quello per un apprendista orologiaio. La donna aveva occhi verdi e scintillanti, biondi capelli che le scendevano ondulati quasi fino a terra, ed una veste di seta verde cangiante. E benché strega e pagana, era certo più bella di tutte le cristiane che Kevenhüller avesse mai veduto. Si fermò a guardarla affascinato, mentre lei gli veniva incontro. Giungeva direttamente dal folto del bosco, dove le felci crescono alte come gli alberi e i pini giganteschi precludono la strada alla luce del sole, di modo che i suoi raggi cadono spezzettati in gocce d’oro sopra il muschio ingiallito, e dove la linnea striscia sulle pietre rivestite di licheni.
Come avrei voluto essere al posto di Kevenhüller, per poterla vedere mentre procedeva con foglie di felci e aghi di pino tra i capelli e una piccola vipera nera attorno al collo! Immaginatevela! Con l’incedere flessuoso di una fiera, e odorosa di resina e di fragole, di muschio e di linnea!
Come devono averla guardata tutti, mentre passava per la piazza del mercato di Karlstad! Certamente i cavalli s’ impaurirono alla vista di quella lunga chioma bionda svolazzante al vento estivo. I monelli facevano codazzo alle sue spalle, gli uomini lasciavano cadere i coltelli della carne e le bilance per fissarla con occhi stupefatti e le donne fuggivano gridando verso il vescovado e il capitolo della cattedrale, perché si scacciasse dalla città quella creatura del demonio.
Quella intanto avanzava calma e maestosa, sorridendo di tanta agitazione così che Kevenhüller poté vedere i piccoli denti acuminati luccicare tra le sue labbra rosse. Si era gettata un mantello sulle spalle, perché nessuno potesse riconoscerla, ma sfortunatamente aveva dimenticato di nascondere la coda, che le strisciava sul selciato. Kevenhüller vide la coda e gli dispiacque che sì nobile dama divenisse oggetto di scherno per i cittadini, e perciò, inchinandosi alla bella, le disse con ossequio: “Vostra Grazia non vorrebbe rialzarsi un po’ lo strascico ?” (– Behagar inte ers nåd lyfta på släpet? )

Gustav Sandgren - SkymningssagorEd ecco una “chicca” che ho trovato in casa. Si tratta di un vecchio libro appartenuto a mia madre. Una raccolta di “Fiabe del crepuscolo”  (Skymningssagor – 1936) scritte da Gustav Sandgren (1904-1983).

Il racconto “Johannes och huldran” è (in fondo) una bellissima storia d’amore. Johannes è un giovane  benestante, rifugge dalla vita materiale e si ribella alla sua condizione agiata in cui è “posseduto dalle cose”. E’ posseduto da una casa, dagli oggetti in essa contenuti, dai mobili. Anche la moglie (che ha sposato non per forza ma perché così vanno le cose) è posseduta dalla sua bella casa. Ma Johannes NON VUOLE ESSERE POSSEDUTO, quello che gli interessa è vivere la vita, ora, nel presente! Che importanza possono avere le case, gli oggetti e l’argenteria quando si è morti …. lui non vuole essere schiavo delle case e degli oggetti. I profumi del bosco, il vento, la natura … questo è vivere la vita. Un giorno Johannes fugge dalla vita materiale e scappa lontano, nel grande bosco, dove vive una vita secondo natura. Aspetta e ascolta. Non fa nulla e in questo modo spera di fuggire dalla schiavitù delle cose. La fanciulla huldra lo guarda di nascosto, in cerca di amore.
E’ un bellissimo racconto, mi corrisponde parecchio e dovrebbe far riflettere noi tutti su cosa è importante nella vita.

Mi soffermo però ora sulla descrizione della nascita di Anima, la huldra, traducendo direttamente dal mio libro. Mi scuso per la traduzione che non riesce a rendere la bellezza e la poesia del testo originale.

Gustav Sandgren - Skymningssagor - Johannes och huldra

Gustav Sandgren – Skymningssagor – Johannes och huldra

“Erano quelli i giorni in cui il muschio cominciava a rilasciare il suo vapore sotto i raggi del sole e lunghi e chiari fili di erba crescevano veloci alla base dei giovani abeti. Il cielo era completamente blu ma non aveva ancora quel luccichio terso che lo colora dopo i venti di tramontana e l’aria fredda, la foschia da sud velava di quando in quando il sole e l’aria era mite e si poteva anche vedere qualche farfalla gialla ancora intontita che svolazzava sulle punte come fosse una foglia staccata dal sole in fiore. I giovani abeti erano vibranti di primavera, mormoranti di giovinezza e linfa, sulla cime dei loro rami la nostalgia esplodeva in fiori rossi che diventavano sempre più grandi. Si sentiva un mormorio nel bosco come di un’alce lontana e tutti gli alberi allungavano il loro rami verso il cielo come se volessero raggiugere questo mormorio di vita che colmava la terra. Ed era proprio in questi momenti che nacque Anima.
Vicino agli alberi c’era un boschetto di pioppi in attesa, con le radici ancora coperte dalle foglie dell’anno prima. I tronchi grigi e spogli si flettevano come vimini al vento e sostenevano la loro evidente attesa con lunghi e pelosi pendenti mossi al vento. Il piacere tremava nei pendenti e le foglie sulle punte dei rami si aprivano con un brivido, profumate come balsamo.
Al principio era solo vapore caldo sopra le foglie dell’anno prima, poi però questo cominciava ad addensarsi ed a scurirsi fino a diventare una linea che non voleva disperdersi. Una linea morbida e ondeggiante come se si fosse creata dai lunghi fili d’erba cresciuti in estate l’anno precedente, una linea che viveva nel vento e diventava sempre più compatta. Ora disegnava una morbida curva, una schiena di donna, ora un paio di spalle, due seni e i bei contorni delle gambe. Il vapore avvolgeva il cespo di erica vicino al sasso, si scuriva e cambiava aspetto fino a trasformarsi in capelli mossi e morbidi. I due licheni con le le belle linee si staccarono dal sasso, la parte scura nel mezzo divenne viva e chiara, erano un paio di occhi con lunghe ciglia. Lì vicino, le rosse foglie delle fragoline dell’anno passato crearono una bocca. Il corpo si scosse con dei tranquilli ma ancora tremolanti respiri, un lembo di muschio nacque dove le linee del sesso si incontravano, divenne la dolce ombra che attira lo sguardo sul corpo di una giovane donna. Un sospiro attraverò il bosco, un turbine di vento arrivò mormorando e gli abeti ballavano, un suono come d’organo proveniva da lontano. La donna si svegliò ed aprì gli occhi e si sedette. Così nacque Anima, huldran.”

Per coloro che parlano svedese ecco il racconto narrato da Max von Sydow con musica di Ralph Lundsten ed illustrazioni John Bauer. Tre artisti uniti per un bellissimo racconto. Ascoltatelo!

Le huldra (o donne del bosco, come nella traduzione di Iperboera), sono creature molto interessate alla sfera sessuale e per questo mettono in atto tutte le alchimie della sensualità.

Mikael Häll - Skogsrået näcken och djävulenE’ di Mikael Häll  (LINK)  – ricercatore della Università di Lund – il libro “Skogsrået, näcken och djävulen – ” Erotiska naturväsen och ­demonisk sexualitet i 1600-talets och 1700-talets Sverige”
(Skogsrået, näcken e il diavolo – Creature erotiche della natura e sessualità demoniaca nel ‘600 e ‘700 in Svezia)
Il libro (in svedese) su può trovare (usato) QUI

Qui trovate per esempio la storia dello stalliere 22enne Sven Andersson che nel 1691 confessa di avere avuto dei rapporti con skogsrået. L’aveva incontrata per la prima volta quando aveva 15 anni, racconta durante il processo. Le capre che lui pascolava erano scappate e Sven aveva incontrato skogsrået che gli aveva promesso di aiutarlo a condizione che lui la seguisse a casa sua. Ma naturalmente aveva un piano  … La sera skogsrået si era coricata nel letto dell’innocente ragazzo e l’avava baciato a lungo, poi era scesa sempre più giù fino a quando lui aveva avuto una erezione. Il tribunale esaminò  gli organi sessuali di Sven e constatò che non avevano subito danni.

Ecco invece un E-book, offerto da SIMOGO (uno studio svedese che crea giochi) (LINK) che è possibile scaricare gratuitamente in rete:
Year Walk – “Bedtime stories for awful children“, tradotto in italiano “Favole della buonanotte per bambini tremendi”. Year Walk è il titolo dato dallo studio svedese al gioco, nato per iOS nel 2013 e poi approdato nel 2014 su PC. Per pubblicizzare il gioco, lo studio ha pensato di pubblicare un libricino in formato ebook con una raccolta di favole.
Questo il link al sito: QUI.

Year Walk - Bedtime Stories for awful children - Huldra

Si tratta di cinque favole tratte da vecchie leggende svedesi sulle foreste che riprendono le gesta dei personaggi incontrati durante Year Walk, (La Camminata dell’Anno, Årsgång in svedese),  un antico rituale, un cammino da intraprendere in determinati giorni dell’anno e in totale solitudine, in ricerca di sé stessi, del sovrannaturale ma soprattutto di risposte per il futuro. Una sorta di arte divinatoria.

La storia che ci interessa s’intitola, appunto, “The Hulder” ed è scaricabile in inglese, francese, spagnolo, tedesco ed  (udite! udite!) ITALIANO (per l’italiano seguite questo LINK).

Infine una Huldra “moderna” è possibile vederla nel film novegese “Thale” – LINK

Huldra nel film Thale

Huldra nel film Thale

Il famoso compositore Jean Sibelius ha dedicato una sinfonia a Skogsrået Op. 15 Skogsrået (The Wood Nymph), una ballata basata su un poema di  Viktor Rydberg  (ECCOLO IN SVEDESE e no… per ora non la traduco!) con lo stesso nome. Completata nel 1894/85 fu presentata per la prima volta ad Helsinki il 17 aprile 1895.

Il Comune di Larsdal in Norvegia ha sullo stemma una Huldra

Comune di Larsdal

Per completezza  di informazione segnalo anche: di  Ann SkjelbredFortellinger om Huldra – fortellinger om oss (1998) e di Solheim SvaleNorsk sætertradisjon (1952). Infine questo qui sotto che si può trovare QUI.

Asbjørnsen og Moes - Norske folke og huldre eventyr - Edition from 1896

Asbjørnsen og Moes – Norske folke og huldre eventyr – Edition from 1896

 

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Fonti

http://atrium.b.uib.no/2015/11/under-overflaten-huldra-en-kvinneskikkelse-i-utvikling/ (norvegese)

http://idraemir.blogspot.it/2013/03/la-huldre.html (francese)

http://www.aftonbladet.se/kultur/bokrecensioner/article16417467.ab

http://simogo.com/work/year-walk-bedtime-stories-for-awful-children/ (libro)

http://hubpages.com/education/troll-of-norway# (in inglese)

http://lyricstranslate.com/en/margjit-og-targjei-risvollo-margjit-and-targjei-risvollo.html (ballata in norvegese con traduzione in inglese)

http://www.4um8.se/smaland/Folktro/folktro.htm

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5 Comments

Filed under creature dei boschi, creature mitologiche di Nord, Mitologia del Nord

5 Responses to Nordens mystiska väsen – Le creature misteriose del Nord: Huldra o Skogsrået

  1. Per completezza e rigore i tuoi post sembrano degni di un titolo accademico!!
    Creature dei boschi con valenze simili a quelle che hai raccontato, ma più che altro femminili, sono tipiche delle leggende delle Dolomiti (Anguane o Salvane ecc.). Anche qui non si tratta di fiabe, ma di racconti che hanno radici in una lontana realtà. E qui si arriverebbe a parlare di popolazioni vissute tra quelle montagne parecchi secoli prima di Cristo (con evidenze archeologiche). Si capisce che questo argomento mi prende?

    • Diario Nordico

      Ciao Marita,
      sì, si capisce che l’argomento ti prende …. come appassiona anche me!
      In fondo mi sento un po’ come Johannes.
      Ciao

  2. Lorenzo

    Che bella sorpresa questo post assolutamente non “mapazzonato”…e che bel riferimento personale alle favole di Sandgren e quanti altri coilegamenti letterari e musicali……
    Mi ha molto interessato lo studio di Mikael Häll sui processi aventi come protagoniste queste creature: chissà ? venivano inquisite anche delle donne incolpate di esserlo o solo chi ne era stato succube ?

    • Diario Nordico

      Ciao Lorenzo, grazie per aver letto tutto!
      Mah, riguardo alla tua curiosità non saprei risponderti …. ho provato a cercare l’email di Häll (per segnalargli il post ed il riferimento al suo libro) ma non l’ho trovata.
      L’unica cosa che mi viene in mente è che le huldra hanno la coda e forse è difficile trovare una donna che ne abbia una …. o no? 🙂
      Ciao e grazie ancora per l’aiuto.

  3. Lorenzo

    Anche io penso che i processi non riguardassero le donne con…la coda ma sarebbe interessante paragonare questi processi a quelli fatti alle streghe dall’ Inquisizione sia nei paesi del sud Europa sia, per esempio, in Norvegia, dove, per esempio, leggo che “nel paesino di Vardø, oltre il circolo polare artico e all’estremo nordest del paese, tra tra il 1598 e il 1692 circa 135 persone tra cui diverse bambine furono accusate di stregoneria e 91 vennero messe al rogo, proprio nella zona”…..
    Ciao

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