Diario di viaggio alle Isole Svalbard – di Mario Cioni

La nave

© mario Cioni

E’ con grande piacere ed un pizzico di invidia che pubblico il diario di viaggio alle isole Svalbard di Mario Cioni.

Il viaggio che abbiamo fatto (io e 3 amici) alle Svalbard è stato un po’ avventuroso, siamo partiti la mattina da Milano con scalo a Oslo e poi volo Oslo Longyearbean, dove siamo arrivati a notte inoltrata solo che… era giorno come a mezzogiorno.

In aeroporto avevamo un’auto a noleggio già prenotata per cui abbiamo caricato bagagli e zaini con l’attrezzatura fotografica e siamo andati innanzitutto a fare un giro esplorativo, dopodiché abbiamo depositato i bagagli nel lodge che avevamo fissato. I proprietari dormivano ma avevamo già concordato tutto.
Il lodge era molto spartano, non c’era acqua corrente né acqua calda ed avevamo un bagno chimico all’esterno. Per fortuna il posto era accogliente, c’era una cucina attrezzata dove potevamo farci qualcosa da mangiare.

Eravamo partiti molto ben organizzati, una valigia ciascuno con il vestiario più una valigia strapiena di generi alimentari (pasta, sughi, piadine, ecc.) perché sapevamo che tali generi non sono proprio a buon mercato. E’ anche comprensibile perché devono arrivare da una grande distanza.

Dopo esserci sistemati nelle camerette e dopo circa 24 ore filate senza sonno siamo andati a riposare? Niente affatto, abbiamo preso le fotocamere e siamo andati in cerca delle Volpi artiche e abbiamo fatto foto fino a mattina inoltrata dopodiché abbiamo fatto un giro trovando e fotografando un branco di Renne e poi, sfiniti, finalmente, siamo andati a riposare un po’.

La volpe artica - © Mario Cioni

La volpe artica – © Mario Cioni

Il problema dell’artico nel periodo estivo è che non viene mai notte, le finestre non avevano tapparelle né tende, per cui dapprima è stato anche difficoltoso prendere sonno, nonostante la stanchezza.

Normalmente cercavamo di dormire nelle ore in cui il sole era più forte e fotografare nei momenti di luce migliore, ma dato che erano giornate molto limpide spesso avevamo luce forte anche di “notte”. Dopo un paio di giorni avevamo completamente perso ogni “orientamento” e ci capitava di fare un piatto di pasta alle 3 del mattino e poi andare a dormire un po’ alle 10.

La temperatura esterna era abbastanza gradevole, ma quando si alzava il vento artico era dura stare in attesa delle Volpi che venivano a predare i nidi degli Edredoni. Gli Edredoni facevano una gran pena, tutti intenti a covare le loro uova e completamente inermi quando arrivava la Volpe artica a ghermire le loro uova ed in alcuni casi anche i piccoli nati da pochi giorni.

La volpe artica e gli Edredoni - © Mario Cioni

La volpe artica e gli Edredoni – © Mario Cioni

Come se non bastasse anche i Gabbiani non esitavano a predare i nidi di questi poveri animali.

© Mario Cioni

© Mario Cioni

I nidi degli Edredoni sono rivestiti del loro piumino, molto soffice e caldo e molto ricercato per le imbottiture di indumenti che hanno un eccellente isolamento termico.

Dopo alcuni giorni ci si è presentata l’occasione di fare una mini crociera nei fiordi a nord fino a superare l’80° parallelo, ad un prezzo accessibile perché abbiamo fissato il giorno prima della partenza e quindi ci hanno fatto un forte sconto. 5 giorni di navigazione (4 notti) su una bella motonave lungo le coste a nord est di Spitsbergen, con bellissimi fiordi coronati da enormi ghiacciai e picchi frastagliati. Tramite gommoni scendevamo a terra per escursioni/passeggiate guidate, assistenza in inglese (qualche partenza anche in italiano) e pensione completa a bordo. Le guide erano munite di fucili per la nostra sicurezza nell’eventualità di incontrare un orso, purtroppo ne abbiamo visto solo uno in lontananza, dalla nave, causa lo scioglimento dei ghiacci sempre maggiore.

Abbiamo visto una colonia di Trichechi, dei Beluga, una passaggio di Balene ed una infinità di uccelli acquatici.

© Mario Cioni

© Mario Cioni

All’interno dei fiordi, con le belle giornate di sole ed al riparo dal vento si stava molto bene, qualcuno ha anche fatto un veloce bagno nel mare cosparso di blocchi di ghiaccio!

Molto interessante la sosta a Ny-Ålesund, un insediamento popolato da circa 200 abitanti in estate e soltanto 30 in inverno, per lo più ricercatori scientifici. Qui si trova ancora il pilone di attracco del Norge, il dirigibile italiano costruito da Umberto Nobile che nel 1926, partito da Roma, dopo alcune tappe raggiunse Ny-Ålesund e da qui ripartì con Nobile e Roald Amundsen alla volta dell’Alaska sorvolando il Polo Nord.

© Mario Cioni

© Mario Cioni

La destinazione fu raggiunta dopo aver percorso 13 000 km in 170 ore.

Targa Transpolar Flight

Targa Transpolar Flight – © Mario Cioni

Sulla nave siamo stati benissimo, finalmente abbiamo potuto fare docce calde e abbiamo mangiato in maniera eccellente. Al superamento dell’80° parallelo c’è stata una festa all’aperto, a poppa della nave, con Champagne e prelibatezze varie. Ci siamo divertiti molto con tutti gli altri passeggeri, soprattutto con una troupe televisiva olandese con cui abbiamo fatto amicizia.

Dopo il rientro abbiamo continuato a fotografare le Volpi ed anche le Sterne che venivano a beccarci per difendere i loro nidi.

Sterna in volo

Sterna in volo – © Mario Cioni

L’ultima sera prima della partenza abbiamo cenato insieme a Stefano, un italiano che vive alle Svalbard dal 1993 e che è titolare e fondatore di un’agenzia che organizza escursioni a piedi, in motoslitta e con slitte trainate dai cani. Alla cena sono intervenuti anche altri amici italiani che abbiamo conosciuto sulla nave, ed è stato un po’ come riassaggiare un pezzettino di Italia prima di ritornarvi.

Quando ci siamo salutati negli sguardi di tutti c’era la voglia di tornare in questo posto, a contatto con una natura così forte e severa come quella artica.

Tutto questo lo abbiamo organizzato da soli, senza l’appoggio di agenzie, quindi la cifra spesa è stata relativamente bassa. Tra viaggio, noleggio auto, pasti e soggiorno siamo sotto ai 1.500 euro, per la crociera abbiamo pagato circa 650 euro contro i 1.400 circa previsti.

Chiaramente la sistemazione che abbiamo scelto non è consigliabile a chi vuol farsi una vacanza comoda, ma nei nostri viaggi fotografici le comodità sono l’ultimo pensiero.

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