Il politicamente scorretto in Svezia e la censura – Ord och rasistiska stereotyper i Sverige

N***R

Neger

Il negro è uno strano tipo,
nero come lo stesso spazzacamino.

La prima bozza è di tre anni fa. Lo faccio o non lo faccio questo post. Ok, lo faccio! Il dibattito in Svezia è molto acceso ed il post di conseguenza è ……. mooooolto lungo e non è neanche completo. So di muovermi in un terreno molto scivoloso. Il dibattito sulle parole politicamente scorrette è sempre rovente in Svezia e negli ultimi anni si è arrivati addirittura a censurare parole e  interi libri, soprattutto di letteratura infantile, ritenuti denigratori o politicamente scorretti. Qui di seguito alcuni esempi.

Neger = Negro
Oggi sono tutti del parere che questa parola non debba essere usata e ci sono persino state delle campagne che chiedevano di vietarne l’uso.
In un unico caso è consentito usare questa parola, ossia quando si discute della parola stessa ed in questo caso viene spesso virgolettata per sottolineare la presa di distanza dalla parola (che è quello che farò io in questo post).
Nel 2011 il dibattito sulla parola “neger” ha avuto una accelerazione a causa del libro per bambini che narra le avventure di “Ture Sventon”. (Ne avevo già parlato in questo post: SEMLA)
Nell’autunno del 2010 la casa editrice Rabén & Sjögren decise di ristampare la quarta parte della serie del libro di  Åke Holmbergs “Ture Sventon a Parigi” dove si raccontano le indagini di Ture Sventon volte ad aiutare una donna americana truffata sull’acquisto di un castello a Parigi.
Åke Holmbergs - Ture Sventon
Il libro, che  racconta le maldestre indagini di Ture Sventon, ingordo divoratore di “temlor” (il dolce svedese “semla” che Ture per un difetto di pronuncia chiama Temla), conteneva in due passaggi la parola “neger” che secondo il redattore andava sostituita in quanto poteva rievocare dei sentimenti razzisti.
“Tutto sommato non si trattava di grosse modifiche” disse  Cecilia Nilson, capo redattrice di Rabén & Sjögren.
In realtà non ci sono persone di colore in questa parte della serie, semplicemente Ture Sventon suggerisce che l’aiutante di Ture, Omar, si travesta da “neger”  per non essere riconosciuto da Villa Vessla (l’acerrimo nemico, il ladro) …..   e così Omar diventa l’autista  (di colore) Jean. La descrizione di Jean segue gli stereotipi del tempo: “Jean era un “neger” con una brillante faccia nera. Un “neger” abbastanza grosso in livrea estiva chiara”. E prosegue: ” Jean stava seduto nel predellino anteriore con il suo berretto in mano. Il sole picchiava con violenza su di lui, la faccia luccicava come un paio di scarpe nere appena lucidate”.
The Minstrel show

Questa descrizione ricorda i varietà in voga negli stati Uniti nell’800 (chiamati Minstrel) in cui i bianchi si travestivano da neri e si prendevano gioco di loro.

Secondo  Mats Söderlund, presidente  del Svenska författarförbundet (l’associazione che raccoglie gli scrittori), Åke Holmberg  non poteva essere definito razzista, semplicemente viveva nel suo tempo e a quel tempo era normale esprimersi così.
E dello stesso orientamento era anche lo storico Peter Englund, segretario permanente  fino al 2014 della Svenska Akademien (LINK), l’istituzione che si occupa delle questioni inerenti la lingua svedese.

Ne è nato un gran dibattito ma alla fine ha vinto il principio secondo cui i testi degli autori del passato non possono essere modificati anche se ci possono essere testi sgradevoli o con parole non più accettabili. Il testo di Åke Holmbergs non fu quindi cambiato.
Astrid Lindgren - Boken om Pippi LångstrumpNello stesso tipo di querelle era incappato un paio di anni prima un altro mitico personaggio della mia, e non solo mia, infanzia: Pippi Långstrump.
Nel libro del 1946 “Pippi Calzelunghe sale a bordo” di Astrid Lindgren edito sempre da Rabén & Sjögren, nel capitolo in cui Pippi parla di suo padre, lo descrive come “Negerkung”, “re dei negri”.
Trovate un mio post sul libro qui: PIPPI LÅNGSTRUMP.
La questione venne risolta pubblicando una prefazione di Karin Nyman, figlia di Astrid e titolare dei diritti sui suoi libri.
“La cosa non è così semplice come si potrebbe pensare” – dice Karin nella prefazione –  “Pippi naturalmente non può essere trasformata in una bambina del 2000. Ed è sempre stato impossibile far sì che si comportasse in maniera adeguata. Sulla sua irriverenza nessuno discute. D’altra parte non si può intravedere in nessuna parte dei libri che lei si comporti avendo dei pregiudizi”.
Astrid Lindgren - Boken om Pippi Långstrump - Negerkung
D’altra parte la stessa Astrid Lindgren aveva già preso posizione sul presunto atteggiamento razzista di Pippi già nel 1988. Ad una madre per metà di origine egiziana, Sonia Sherefay, che le aveva scritto lamentandosi di dover sentire tutti i giorni dai figli: “Pippi dice che quelli che vengono dalla terra dei faraoni dicono bugie dal mattino alla sera”, rispose:
Astrid Lindgren - Brev
“Ahi, ahi, ahi, che pasticci combina Pippi. Ma Pippi ammette di fronte a Tommy ed Annika che lei dice bugie e dice persino che è brutto dire bugie, ma Tommy dice che Pippi non dice veramente bugie ma racconta delle storie, e poiché ha viaggiato in tutti i paesi del mondo si è fissata con l’Egitto.
Potresti dire ai tuoi figli che ci sono anche in Svezia persone che mentono, specialmente i politici.
Fai un grande saluto ai tuoi bambini da parte mia che sono la mamma di Pippi e dì loro che non intende nulla di male quando dice quanto mentono in Egitto poiché lei stessa mente incredibilmente tanto.
Con tanti saluti
Astrid Lindgren”.
(fonte: Dagens Nyheter – LINK)
Ma non sono finiti i guai per Pippi.
Recentemente Emelie Abrahamsson ha avuto una sorpresa che non ha gradito quando è andata visitare “il mondo di Astrid Lindgren” a Vimmerby. Prima di uscire passando per lo shop ha visto delle tende che rappresentavano due bambini di colore che facevano aria con dei ventagli a Pippi Calzelunghe.
Pippi Långstrump - gardiner
“I bambini di colore agiscono come schiavi” …
… ha pensato Emelie, madre di due bambine di origine africana.
Ove Olsson, responsabile dello shop si è scusato asserendo che le tende in questione erano già state ritirate dal negozio qualche mese prima ma che per un errore qualcuna era rimasta nel negozio. Ha anche aggiunto che quando il disegno fu realizzato erano gli anni ’40 ed allora si facevano altre valutazioni che, naturalmente, non sono più accettabili ai nostri giorni.
Ed è recente la decisione della emittente televisiva STV di tagliare delle scene dalla serie televisiva di Pippi che riferendosi al padre non lo chiamerà più Negerkung (cioè Re dei Negri) ma semplicemente “Kung” (Re) ed è stata tagliata anche la scena in cui Pippi imita i cinesi stirando gli occhi. Gli spezzoni sono stati tagliati in quanto si ritiene che “possano risultare scostanti per un pubblico moderno”. Queste scene sono state censurate.
Io l’ho trovato su Youtube a questo link (fino a quando non lo cancelleranno)

A proposito del dibattito razzista sui libri di Pippi, ecco un altro interessante articolo (in svedese): LINK

Per-Erik Rundquist och Robert Högfeldt - Solo i negerbyn - 1941

Per-Erik Rundquist och Robert Högfeldt – Solo i negerbyn – 1941

Solo i negerbyn è un libro del 1941 che oggi non potrebbe essere pubblicato. L’autore è Per-Erik Rundquist e le illustrazioni sono di Robert Högfeldt. Il libro narra le avventure di una piccola bambina molto chiara di carnagione e dai capelli biondissimi nata in Africa da genitori neri.

L’illustratore e pittore svedese Robert Högfeldt fu spesso accusato di rappresentare contenuti razzisti nei suoi dipinti ma alcuni di questi sono esposti anche al Museo Nazionale. 

Ecco un esempio di un suo quadro politicamente scorretto:

Robert Högfeldt - falig flirt

Robert Högfeldt – falig flirt – Flirt pericoloso

Ed a proposito di “paese dei negri” e coccodrilli ecco un altro esempio di censura. Questa è una canzone che da piccola cantavo spesso con mia mamma che suonava al pianoforte. Confesso di non aver mai avuto sentimenti razzisti cantandola ma si trattava di tanto tempo fa.

Nu ska vi sjunga - Familjen krokodil

Nu ska vi sjunga – Familjen krokodil

Ed acco il testo della canzone con traduzione a fronte.

Nu ska vi sjunga - Familjen krokodil - text

Red. Engström, Albert och Acke, J. A. G samt Heidenstam, von Verner och Fröding, Gustaf samt Mörner, Birger Pyttans A-B och C-D-lära - 1896

Red. Engström, Albert och Acke, J. A. G samt Heidenstam, von Verner och Fröding, Gustaf samt Mörner, Birger
Pyttans A-B och C-D-lära – 1896

Altro esempio che risale però a parecchio tempo prima è il libro Pyttans ABC del 1896  di Albert Engström, Verner von HeidenstamGustav Fröding e Birger Mörner.
In questo libro alla lettera N i bambini che dovevano imparare a leggere trovavano la parola “Niggern” (Il negro) il quale (nella definizione) “è così nero sulla pancia che lui stesso ha paura del buio anche durante il giorno“.

Pyttans A-B och C-D-lära -1896 - Endast Kaffern

Pyttans A-B och C-D-lära -1896 – Endast Kaffern

Alla lettera E incontrano ”Kaffern”. “Kaffer”, dall’arabo kuffar, e afrikaans kaffir, è un termine denigratorio per indicare i neri e quelli di origine nera. Il termine veniva usato in Sudafrica durante l’apartheid. Non ho trovato la traduzione italiana del termine. Si potrebbe dire cafiro ma in generale il termine significa “infedele”.

E cosa dice la bionda signora alla piccola (altrettanto bionda) bambina per sgridarla ed insegnarle a fare pipì nel vasino?

Solo il Kaffer, mia piccola Pyttan, fa pipì dove e quando vuole“.

Beh, credo non ci sia bisogno di commentare ….

Più recentemente anche le famose strisce francesi di Tintin sono finite sotto accusa in Svezia perchè nel settembre del 2012 una biblioteca di Stoccolma prese la decisione di spostare i libri di Tintin dal reparto bambini a quello adulti poiché il contenuto veniva considerato razzista. Dopo numerose proteste che assimilavano la decisione ad una vera e propria censura, i libri furono rimessi al loro posto.

Hergé alias Georges Prosper Remi - Tintin i Kongo

Hergé alias Georges Prosper Remi – Tintin i Kongo

Il cane: 
tintin, in fondo c’è qualcuno che chiacchiera
Tintin:
Incominciamo con alcuni semplici esempi di addizione. Quanto fa due più due? …
Qualcuno? … Nessino? … Due più due è uguale a? …

Hergé alias Georges Prosper Remi - Tintin i Kongo 2

La questione era che secondo il responsabile artistico della Casa della Cultura Behrang Miri (che ha preso la decisione), la serie (che oramai ha quasi 90 anni), mostrava una idea stereotipata e razzista degli africani. Tintin rispecchiava a suo dire una figura che agli occhi di un bambino (incapace di analisi critica), mostrava una cultura coloniale nel confronti del paese africano.

Dopo le accese proteste  il responsabile del settore cultura Eric Sjöström decise di rimettere il libro nella sua collocazione originaria, ossia nell’area dedicata ai bambini, senza però screditare l’operato del responsabile artistico al quale venne riconosciuto il merito di aver sollevato un problema rilevante. Secondo Eric Sjöström, d’accordo con Behrang Miri,  le questioni riguardo la discriminazione, l’uguaglianza e le norme devono essere sempre dibattute.
Hergé alias Georges Prosper Remi - Tintin i Kongo 4

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PEPPARKAKOR

Sì, proprio loro, i biscotti svedesi che tutti amano (LINK), sono caduti dell’occhio del ciclone. E non per i biscotti in sè ma per il trenino che si fa per Santa Lucia nel quale alcuni bimbi si travestono da pepparkakor. Ecco quello che è successo in una scuola svedese nel 2012.

Pepparkaksgubbar i Thailand - LINK

Pepparkaksgubbar i Thailand – LINK

Mio ha 10 anni  e da sempre interpreta il ruolo di una pepparkaka nel trenino di Santa Lucia della scuola. Ma quest’anno no, non potrà vestirsi da pepparkaka e nella sua scuola non si potrà cantare la canzone  ”Vi komma, vi komma från Pepparkakeland …”  né offrire, come di consueto, le pepparkakor (questo il LINK al testo in svedese) al passaggio del corteo.

La  canzone, che è una vecchia canzone, recita così (metto la traduzione in inglese)

Gingerbread song: LINK YOUTUBE

“We come, we come from gingerbread land,
and the road and the path we have walked hand in hand.
So brown, so brown, we are all three,
currants for eyes and hats askew.
Three guys, three guys from gingerbread land
For Christmas for Christmas, we come hand in hand.
But Santa and goat we left at our fireplace,
they did not want to travel from our gingerbread pig. ”

Boel Cronberg - stjärngossar

Boel Cronberg – stjärngossar

Mio, deluso, racconta la cosa alla mamma Jenny Simic e spiega che la ragione è che qualcuno potrebbe prendersela a male. Jenny ha telefonato allora alla scuola per chiedere spiegazioni. L’insegnante le ha confermato che le cose sono proprio come  aveva detto il figlio. La reazione di Jenny è stata allora di dire che il figlio non avrebbe partecipato ad un trenino che sostiene il Ku Klux Klan, perchè è questo quello che sembrano i ragazzini quando entrano con il loro cappello a punta ed i vestiti bianchi.

Intervistata, la Mamma di Mio ha affermato che questo atteggiamento può solo ottenere l’effetto contrario. Si eliminano delle tradizioni per non offendere nessuno. Tale scelta potrebbe essere interpretata in maniera dimetralmente opposta “gli scuri di pelle non sono uguali a noi?”, chiede … e ancora “gli scuri di pelle non possono partecipare?”
Qualche giorno dopo il fatto, la mamma di Mio ha mandato un messaggio all’insegnante per chiedere se il divieto di vestirsi da pepparkaksgubbe fosse ancora in essere. La risposta è stata che sì, c’era ancora il divieto e che non sarebbero stati offerti pepparkakor a causa del fatto che qualcuno poteva essere allergico (sì, dice proprio così).

La questione ha suscitato parecchio clamore e la scuola ha rivisto la sua posizione consentendo a chi lo desiderava di vestirsi da pepparkaksgubbe.

Su questo argomento si può leggere (in svedese) QUI oppure, sia sull’argomento specifico che sulla questione del razzismo in generale) QUI (testo in inglese scrollando in basso).

La Santa Lucia di colore della pubblicità di ÅHLENS

Grande scalpore ha suscitato una pubblicità del noto grande magazzino  Åhlens che per festeggiare la festività di Santa Lucia ha utilizzato una graziosa bimba scura di pelle.

La santa Lucia della pubblicità di Åhlens

La santa Lucia della pubblicità di Åhlens

Il grande magazzino è stato costretto a fare marcia indietro e a ritirare la pubblicità incriminata.
Per approfondimenti LINK

 N*boll – Negerboll 
Negerbollar är inte rasistiska - De är godaHo già ampiamente parlato di questo dolce a base di cacao e burro. Trovate il mio post seguendo questo LINK) e se avrete voglia di leggerlo troverete anche degli esilaranti approcci alla questione (eh sì, gli svedesi a volte riescono anche ad essere ironici e a ridere di se stessi).
Oggi comunque è politicamente scorretto chiamare queste praline N*rboll e si usano altri termini per definirlo tra i quali il più usato è Chockladbollar. Ma il dibattito a proposito del  nome di questi dolci è molto vivace. In molti non si rassegnano a cambiare il nome del dolce preferito della loro infanzia.
Qui a fianco il cartello recita: “Negerbollar non sono razzisti, sono buoni!
Alcuni si appellano alla tradizione e continuano a chiamarli con il loro vecchio nome … altri si indignano.
Comunque è considerato molto, molto brutto usare la parola N*r  e se si chiede in un negozio un n*rboll si rischia di essere scacciati. Sono veramente pochi coloro che chiamano questi dolci al cioccolato n*bollar e le ragioni per cui non bisogna usare questo termine sono ben descritte in questo post in svedese (LINK).
Tuttavia c’è anche chi ne fa una questione di principio (al contrario).
Ecco per esempio una targhetta messa in un negozio:
Negerbållar - kalla den vad du vill 3

“Chiamali come ti pare”

C’è anche qualcuno che fa dell’ironia sul colore dei dolci.

Negerbållar - kalla den vad du vill - Obama
Rasistisk dessert på krogI gestori di un ristorante di Stoccolma (Il Kåken) del famoso cuoco televisivo Niklas Ekstedts, Joakim Almqvist e Kalle Nilsson, hanno servito il dessert (un N***rboll appunto) su un piattino “a tema” descrivendolo come ”negerbollar i en fin gammal ljusstake med en mörk kvinna i klänning på” (Negerbollar serviti in un bel candelabro d’epoca con una donna di colore con abito). Intervistato dal giornale (LINK) al quale alcuni avventori hanno segnalato indignati la cosa, il gestore Joakim Almqvist ha confermato di aver messo il dessert a menu con questa descrizione dichiarando di non aver avuto intenzioni cattive ma di aver voluto giocare sul fatto che quando erano piccoli non si poteva usare la parola senza sapere il perché.
Un commento idiota secondo la società proprietaria del ristorante tanto che i due sono stati licenziati il giorno stesso.

Ecco la ricetta dei “n*bollar del re” degli anni ’50.

"CACAOKUNGENS RECEPTLÅDA" från MAZETTI, tryckt Wezäta Göteborg 1955

“CACAOKUNGENS RECEPTLÅDA” från MAZETTI, tryckt Wezäta Göteborg 1955

SKIPPER MIX – HARIBO 

HariboIl 17 gennaio 2014 il colosso tedesco che produce le più celebri caramelle gommose del mondo (a partire dai coloratissimi orsetti) ha annunciato che avrebbe ritirato dai mercati svedese e danese le confezioni di ‘Skipper Mix’, in vendita da 30 anni. Motivo della scelta, l’accusa di razzismo dovuta alle liquirizie presenti nel mix raffiguranti maschere ispirate all’arte primitiva, dai tratti afro e asiatici che – secondo alcuni – rappresenterebbero stereotipi negativi legati a quelle popolazioni.
In un comunicato ufficiale la Haribo ha quindi annunciato il ritiro del prodotto considerato offensivo, precisando tuttavia di non avervi mai visto alcuna connotazione negativa. (LINK)

L’amministratore delegato della Haribo, Ola Dagliden, ha chiarito che le immagini raffigurate sulle caramelle contenute nel sacchetto “Skipper Mix”  traggono origine dalle avventure di un marinaio che durante i sui viaggi per mare in tutto il mondo raccoglieva souvenir sotto forma di monete e maschere da ogni dove (LINK).

Haribo - Skipper mix

Un altro link sull’argomento (in svedese): LINK

KINA – FAZER

Il 20 settembre 2011 la popolare ditta di dolciumi Frazer ha diramato un comunicato stampa in cui informava che la confezione del loro cioccolato al latte con riso soffiato sarebbe cambiata. I popolari cioccolatini e la confezione sono stati lanciati nel mercato svedese nel lontano 1961 e da allora le loro sembianze sono rimaste invariate.

Fazers Kina 1

A seguito delle critiche mosse da Patrik Lundberg di origine sud coreana sul quotidiano Aftonbladet,  secondo cui la confezione mostra una visione stereotipata ed antiquata del mondo asiatico,  la ditta ha ritenuto di dover sostituire la confezione perché non venga percepita  in modo negativo. I popolari cioccolatini con le sembianze cinesi ritenuti razzisti  sono stati sostituiti da anonimi sacchetti politicamente corretti.

Fazers Kina nuova confezione

Ma i cioccolatini Kina non sono gli unici ad essere entrati nell’occhio del cicolone.

Anche i bastoncini di liquirizia fazer lakritsstänger hanno subito la stessa sorte.

Nötkräm

La confezione è rimasta invariata per decenni fino a che non è stato inserito al posto della immagine originale che vedete qui sotto il solo codice a barre. Questo fino a quando nel 2009  non è stata cambiata completamente la confezione (compreso il personaggio di pelle scura).

Notkräm

NOGGER BLACK

La più grande ditta produttrice di gelati, la GB Glace (Unilever) è stata accusata di razzismo dopo aver lanciato la sua campagna pubblicitaria per il nuovo gelato chiamato Nogger Black. La compagnia è stata criticata dal Centro Antirazzista, per l’associazione del gelato con  la cultura dei giovani neri, usado nella pubblicita una scrittura in stile graffiti. La portavoce del Centro Antirazzista ha dichiarato di non essere contraria all’uso della parola Black ma contraria al pensiero in base al quale è stata costruita la pubblicità, un cuore bianco su sfondo nero con la dicitura “Nogger + liquerizia = vero”.

Nogger black

La risposta di GB Glass è stata che la questione è stata presa in seria considerazione e che si rammaricano del fatto che la pubblicità possa essere male interpretata e che ovviamente non c’è nessun intento razzista. Secondo la GB glas la pubblicità è pensata per fare associazoni con la cultura della strada e non la cultura dei neri.

Ecco un paio di link per seguire il dibattito
in svedese: AFTONBLADET
in inglese: SUPERBOWL

In conclusione in Svezia, forse più che in altri posti, nel passato remoto ma anche in quello prossimo, molte pubblicità hanno utilizzato persone di colore con una immagine stereotipata per promuove prodotti.
Seguite questo link che rimanda ad un collezionista svedese e rimarete sorrpesi dalla fantasia che si è profusa in queste pubblicità nel corso degli anni: HASSE ANDERSSON’S HEMSIDA

KALLE ANKA OCH HANS VÄNNER ÖNSKAR GOD JUL
Paperino e i suoi amici augurano Buon Natale

Anche il popolare programma natalizio di Kalle Anka e i suoi amici augurano Buon Natale (LINK) è stato sottoposto a censura. Infatti la casa di produzione Walt Disney ha deciso nel 2012 di eliminare alcuni personaggi della clip “Tomteverkstaden” (la bottega di Babbo Natale) ritenendo che potessero  essere interpretati in chiave razzista come stereotipi di neri ed ebrei. Nell’intenzione della Walt Disney si trattava di adeguare un programma pensato negli anni ’30 agli anni 2000 .  Lo spezzone incriminato è quello che riguarda una bambola nera alla quale Babbo Natale dà un calcio nel sedere ed un uomo anziano con una barba lunga che è alla guida di un asino con un carretto.
In realtà sembra che lo spezzone incriminato non fosse parte della prima versione della clip e che anzi fosse stato aggiunto e tolto diverse volte nel corso degli anni.

 

LILLA HJÄRTAT

In anni più recenti le illustrazioni di Stina Wirén per il libro Lilla Hjärtat hanno suscitato così tante polemiche che il libro è stato ritirato dalla vendita

Lilla hjärtat och Lilla ruta ur Stina Wirséns bok

Lilla hjärtat och Lilla ruta ur Stina Wirséns bok

Le ragioni per cui si è ritenuto di ritirarlo dalle vendite è che l’immagine di Lilla Hjärtat ricalca gli stereotipi con cui sono associate le persone di pelle scura. Oivvio Polite e il professore di arte Joanna Rubin Dranger  hanno mandato l’immagine con la figura di Lilla Hjärtat a John Jennings, professore associato presso l’Università di Buffalo nello stato di New York, con focus su come gli afroamericani vengono rappresentati nei film, nella TV e in altri media perché lui ne potesse fare una valutazione.
Nonostante John Jennings non parlasse lo svedese e la sua valutazione si basasse unicamente sulle immagini del trailer del film e del libro per bambini ha potuto affermare che l’immagine di lilla Hjärtat aveva un contenuto decisamente razzista e che il libro ed il film dovevano essere bloccati. I bambini sono vittime incoscienti degli stereotipi poiché non riescono a contestualizzare storicamente ciò che vedono ed assorbono interamente le immagini che vengono loro proposte senza un approccio critico.

Secondo Paula, di origine colombiana che scrive sul blog Vardagsrasismen  (Razzismo quotidiano) (LINK) l’obiettivo della clip era di permettere ai bambini di colore individuare dei caratteri in cui riconoscersi. Ma questa tipizzazione dei bambini di colore ha finito per assomigliare molto ad una Picannny, ossia uno di quei personaggi di stampo razzista che tipicamente venivano utilizzati nelle pubblicità  negli USA negli anni dal ’30 al ’60. e che avevano come obiettivo quello di rendere ridicole le persone scure al fine di vendere dei prodotti ai bianchi.

PickaNinni

Secondo John Jennings Lilla Hjärtat non avrebbe subito critiche se anziché essere rappresentata come una bambina scura come il carbone con grandi labbra e treccine fosse stata disegnata semplicemente come una bambina scura di pelle.

Secondo Margareta Rönnbergesperta di cultura infantile, nel suo libro Lilla hjärtat är en mullvad! -Nä, en pengvin! afferma che Lilla Hjärtat non è affatto uno stereotipo razzista. “I bambini devono decidere in autonomia riguardo la loro cultura”.
NON PIU’ ESCHIMESI MA INUIT
Il testo della canzone dello svedese Sean Banan arrivata in finale al Melodifestival svedese del 2014 è stato denunciato all’ Ente per il Controllo delle Trasmissioni Radiotelevisive (Granskningsnämnden) perché contiene la parola “Eskimåer” (Eschimesi) termine considerato denigratorio in una canzone che avrebbe potuto partecipare all’Eurovision song contest in rappresentanza della Svezia. Il termine corretto per definire questi abitanti dell’artico è Inuit.

Ecco il testo incriminato

Sean Banan - Copacabana

Sean Banan ha negato la sua intenzione di usare il termine in senso denigratorio ma di aver voluto invece indicare tutto il popolo Inuit che vive in diverse regioni dell’artico tra cui la Groenlandia, il Canada, l’Alaska ed il Nord Europa (LINK).

Trovate un mio post sul popolo Inuit qui: LINK

IL NUMERO IDENTIFICATIVO PERSONALE
Il numero identificativo personale (equivalente del nostro codice fiscale) senza indicazione del sesso (könsneutrala persunummer)

Miljöpartiet (il partito dei verdi) tramite la sua portavoce Maria Wetterstrand  vuole introdurre un numero personale dal quale non sia possibile risalire al sesso delle persone ed in questo senso è stata presentata una mozione il 21/09/2016 (LINK). Nelle intenzioni nessuno, neanche le autorità, devono poter risalire al sesso di una persona dal suo numero personale.

Questa modifica al numero personale dovrebbe completare il processo di “pulizia” del numero identificativo personale iniziato qualche anno fa. Infatti prima della modifica agli immigrati veniva assegnato un numero dal quale era possibile risalire alla loro condizione di immigrati. Questa lettura del numero è stata eliminata ed ora si vuole introdurre lo stesso principio riguardo al genere.

Il numero personale svedese (l’equivalente del codice fiscale italiano) è stato introdotto nel 1947 ed è costruito in questo modo. Prendo l’esempio da Wikipedia.

Födelsedatum Kontrollsiffra
    ||||||    |
    811218-9876
           |||
       Födelsenummer

I numeri identificativi registrati prima del 1990 erano composti da 10 cifre. Le prime 6 indicano la data di nascita (senza il secolo), nel esempio qui sopra il 18 dicembre 1981 (a partire dal 2000 si usa mettere anche il secolo, quindi il numero personale è ora di 12 cifre). Le prime 2 cifre dopo la data di nascita indicano la provincia in cui la persona è nata o è stata registrata la prima volta. A partire dal 1990  questo numero è assegnato a caso e senza nessuna relazione con la provincia di nascita. In tale maniera anche a coloro che sono nati all’estero viene assegnato un numero casuale e non come accadeva prima un numero compreso tra 93-99, circostanza che col tempo è stata percepita come fonte di discriminazione.
La nuova proposta di modifica verrebbe incontro specialmente ai transessuali.

Naturalmente in Italia il codice fiscale contiene tutte queste informazioni.

La questione del numero identificativo personale mi permette di introdurre il nuovo argomento, ossia l’uso del

Pronome di genere neutro – Hen

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CEROTTI DEL COLORE DELLA PELLE – hudfärjade plåster

La questione è stata sollevata di recente. I produttori di cerotti in Svezia pensano che tutti abbiano la pelle chiara e producono solo cerotti di colore beige!
E’ quello che sostengono Steffi Aluoch e Christina Löwenström su Aftonbladet.  La maggior parte dei prodotti che vengono pubblicizzati per il colore simile a quello della pelle in realtà contempla solo la pelle delle persone bianche. I cerotti per esempio esistono di tutte le forme, con disegni variopinti e colori sgargianti per i bambini … e del colore della pelle appunto che  però è spesso solo beige, le persone di colore non vengono considerate. Dovrebbero essere prodotti invece cerotti di diversi colori della pelle per soddisfare le esigenze di tutti.

Jon Wonmarck della Cederoth che produce cerotti sostiene che non c’è stata domanda per colori alternativi ma comprende la critica riguardo al fatto che i cerotti beige sembrano essere fatti per persone di carnagione chiara. Si valuta quindi di produrre cerotti di colori della pelle che si adattino ad ogni tipo di carnagione.

Vi har också ett plåser som passar dig E c’è chi in Danimarca fa dell’ironia

Swedish Toilet Paper Dispenser

Mustafas kiosk

 En barnbok som kritiserats för rasism har uppmärksammast i sociala medier de senaste dagarna. Nu går förlaget bakom boken ut med en ursäkt.
Barnboken “Mustafas kiosk” har kritiserats för att vara både rasistisk och full av stereotyper. Vilket inte minst upprör eftersom att boken är riktad mot barn. Nu ber förlaget om ursäkt på Facebook, efter att många hört av sig och kritiserat boken.

Man skriver bland annat att “Kabusa Böcker tar tydligt avstånd från rasism och främlingsfientlighet” och att man redan sen tidigare bestämt sig för att inte trycka några nya upplagor av boken.

Hugger huvudet av en man

Boken handlar, bland annat, om den mäktige Mustafa som hugger huvudet av en man för att sedan flytta till Köpenhamn för att öppna en kiosk. Boken är skriven av den danske författaren Jakob Martin Strid och gavs ut i Sverige redan år 2002.

Efter ursäkten skriver ifrågasätter ett flertal användare på Facebook varför boken gavs ut över huvudtaget.

– Det är många år sedan. Det här var en bok som kommit ut i många länder, och som om jag minns rätt fått priser. Ingen uppfattade den på det sättet då. Det kan vara så att samhällsdebatten och kunskapen har förändrats under de här åren, säger Kerstin Aronsson, förläggare på Kabusa förlag, till SVT.

http://www.svt.se/kultur/bok/bokforlag-far-kritik-for-boken-mustafas-kiosk

http://nyheter24.se/nyheter/inrikes/743861-forlag-ber-om-ursakt-for-rasistisk-barnbok

Analisi molto interessante – http://sv.gatestoneinstitute.org/8215/jan-loof
La stessa in inglese – http://www.gatestoneinstitute.org/8086/sweden-childrens-books

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Fonti

Blogg che evidenzia e spiega gli stereotipi razzisti – https://vardagsrasismen.wordpress.com/?s=rasism

In generale sul razzismo nella cultura infantile in Svezia

http://www.svd.se/kultur/fler-rasismdebatter-inom-svensk-kultur_3895574.svd?sidan=1
http://www.svd.se/kultur/understrecket/den-svenska-vithetens-blinda-flack_7516230.svd
http://sverigesradio.se/sida/artikel.aspxprogramid=1646&artikel=5958353
http://spraktidningen.se/artiklar/2011/06/historien-om-nar-det-svarta-ordet-skulle-bytas-ut
http://www.svd.se/kultur/fler-rasismdebatter-inom-svensk-kultur_3895574.svd?sidan=4 (articoli vari sulle questioni razziste nella cultura infantile in svezia)
http://www.dn.se/ledare/signerat/tintin-hjalp-lasarna-i-stallet-for-att-forbjuda-och-censurera/
http://www.svt.se/kultur/rasism-plockas-bort-ur-barnbok
http://feministisktperspektiv.se/2013/12/07/bildskolan-14-forlegade-bilder-och-ideer-i-barnkulturen/ (interessante articolo sulla letteratura infantile del passato con molte immagini – alcune prese anche dal mio blog!)
http://spraktidningen.se/artiklar/2011/06/historien-om-nar-det-svarta-ordet-skulle-bytas-ut (la storia del perché alcune parole nere si dovevano cambiare)

Varning för kränkta narcissister


Dibattito su YOU TUBE – LINK
http://hotpot.se/politik/type/image/
http://www.expressen.se/kultur/fargade-historier/

Pippi Långstrump

http://www.svt.se/kultur/svt-rensar-ut-rasismen-ur-pippi-langstrump (l’articolo dove si dice che si tagliano i pezzi dove pippi si riferisce al padre come Negerkung).

Lilla Hjärtat

Posizione di un ricercatore universitario USA – http://www.dn.se/dnbok/lilla-hjartat-uppenbart-rasistisk-enligt-forskare/
Wiren ha smesso di disegnare lilla Hjärtat – http://www.dn.se/dnbok/efter-kritiken-wirsen-har-slutat-rita-lilla-hjartat/

Tin Tin

http://www.malinsvedjeholm.se/2012/10/om-rasism-tintin-och-vem-som-har-ratt.html (a proposito del dibattito su Tintin)
http://www.svd.se/tintin-utrensad-fran-bibliotek (altro articolo riguardo Tintin)

Ture Sventon

http://www.svd.se/kultur/ture-sventon-stoppad_5877795.svd

Sulla questione dei Pepparkakor
http://www.aftonbladet.se/nyheter/article15903602.ab
http://na.se/nyheter/laxa/1.1909703-pepparkaksgubbar-forbjuds-i-luciataget (l’articolo sul bambino a cui è stato vietato di essere un pepparkaksgubbe)

Caramelle e dolci

Skipper mix – http://www.repubblica.it/esteri/2014/01/18/foto/_caramelle_razziste_haribo_le_ritira_in_svezia_e_danimarca-76257020/1/#1
Skipper  mix – http://www.expressen.se/kvallsposten/lakritsgodis-stoppas-efter-kritik-om-rasism/

Chokladboll

Perchè non bisogna usare la parola N*rboll – https://vardagsrasismen.wordpress.com/2014/07/27/i-chokladbollen-gommer-sig-rasismen/

Il punto di vita di uno svedese di colore a proposito della parola N***R – LINK

TV – clip Kalle Anka
Disney toglie spezzoni  – http://nyheter24.se/nyheter/inrikes/734397-svart-docka-klipps-bort-fran-kalle-anka
http://www.svt.se/kultur/film/disney-censurerar-i-kalle-ankas-jul

Sostituire “man” con “en”
http://nyheter24.se/nyheter/inrikes/779440-en-ar-nasta-feministiska-ord-ska-ersatta-man
http://www.dn.se/kultur-noje/ordet-man-blir-en-i-kampen-for-jamlikhet/
https://linusfremin.wordpress.com/2012/03/07/darfor-slutade-jag-skriva-ordet-man/

Kina-Fazer
http://www.dn.se/kultur-noje/kulturdebatt/kinapuffar-debatten-som-fick-ett-nytt-ansikte/
http://www.sydsvenskan.se/varlden/ar-bilden-rasistisk/
in inglese – http://www.telegraph.co.uk/foodanddrink/foodanddrinknews/8778820/Nordic-confectionary-giant-redesigns-racist-logo.html
http://www.hd.se/2011-09-13/respons-till-tusen (Patrik Lundberg)
http://www.sydsvenskan.se/2011-09-19/fazer-andrar-kina-forpackning

Könsneutrala personnumer
http://www.aftonbladet.se/nyheter/article10591496.ab
https://www.riksdagen.se/sv/dokument-lagar/dokument/interpellation/konsneutrala-personnummer_H410545

Cerotti colorati – Plåster

http://www.expressen.se/dinapengar/plaster-i-alla-farger-kommer-ut-i-handeln/
http://sverigesradio.se/sida/artikel.aspx?programid=493&artikel=6230154
http://www.expressen.se/nyheter/ministern-glad-att-jag-inte-bor-i-sverige/ (Ministro danese contento di non vivere in Svezia)
http://ekstrabladet.dk/nationen/traet-af-racistiske-plastre-kraever-brunt-og-sort/5680853 – in danese
http://karlskronabloggen.se/2015/08/14/antligen-om-plasterproblemet/

reklam
http://hasseandersson.dinstudio.se/empty_152.html
Invandrare – nysvensk. Papperslös
Immagine di Helfrid Selldin – Glad Påsk
Zigenare
Kungens lilla piga
ABC boken – Neger
Svarte Petter
Negerkyssar
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4 Comments

Filed under svezia

4 Responses to Il politicamente scorretto in Svezia e la censura – Ord och rasistiska stereotyper i Sverige

  1. Lorenzo

    Grazie Laudie !
    Un post ricchissimo molto ben documentato che ci fa conoscere aspetti della società svedese che non conoscevamo se non genericamente. Non mi sembra che in Italia ci sia (o ci sia stata) l’occasione per questi dibattiti: non vedo in giro canzoncine tradizionali o libri per bambini o dolciumi vari che possano dare adito a rimostranze; forse, nonostante (o forse proprio a causa del) il nostro “bel” passato coloniale canzoni prodotti e varia furono “rimossi” già dopo la seconda guerra mondiale …
    Aspettiamo anche il seguito a questo post che tratta con la tua consueta levità profonda anche argomenti “sensibili”.

    P.S. numero profughi per mille abitanti ospitati in Europa
    Svezia (prima) 23,4
    Norvegia 11,4
    Danimarca 5,9
    Finlandia 3,4
    Italia 2,4
    Grecia 2,0
    Gran Bretagna (ultima) 1,8

  2. Buongiorno a tutti. Io son sicuro che non è una parola che fa il rispetto.
    Si può offendere con un buongiorno o con un grazie.
    Mi è sempre rimasto impresso da piccolo un incidente stradale in cui due automobilisti si insultavano dandosi del Lei (sara un esempio che forse significa qualcosa solo per me)..
    Queste discussione servono solo ad instaurare un senso di colpa in noi verso le popolazioni immigrate.
    Io sinceramente non mi sento personalmente in colpa.
    Questo buonismo, a tutti i costi per partito preso e non per senso logico mi annoia.
    Il rispetto ha la necessità di essere reciproco se no è una forzatura.
    Potrei scrivere pagine ma non è il luogo.
    Il mio pensiero sulla polemica dell’uso della parola negro: intolleranza su usi e costumi nostri. Non penso che nessuna delle persone da Lei citate abbia inteso in alcun modo usarla in modo offensivo allora il problema e solo di chi crea queste polemiche.
    Saluti
    Peter Trieste

  3. Violetta Fiordaliso

    Tutto molto estremizzato, il passato nel bene e nel male é cultura il tramandare informazioni che non sono più di moda.
    Importante é il comportamento Che si adotta con norme e leggi e il rispetto verso il prossimo

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